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Social Media e Personal Branding

Social Media e Personal Branding

L’arrivo del web 2.0 e l’affermazione dei social media ha cambiato la relazione tra emittente e destinatario: i mercati sono diventati conversazioni.

Le caratteristiche di Internet, ovvero l’interattività, la partecipazione, la conversazione, la formazione di community, la fruizione di informazioni in tempo reale e la loro persistenza per molto tempo, hanno reso possibile una nuova forma di comunicazione non più unidirezionale come con i media tradizionali.

Alla base di ogni media sociale ci sono i contenuti, il materiale che gli utenti generano e condividono. La rete non connette computer, ma persone e per essere accettati all’interno delle conversazioni è necessario essere trasparenti e autentici.

Come afferma il blogger Mike Arauz:

Il valore di un brand online è il prodotto dell’investimento per il tempo speso per l’attività sociale svolta.

I social media quindi, essendo dinamici e aperti, rappresentano un canale ideale per affermare e comunicare il proprio brand personale.

Nel web 2.0 la reputazione e l’immagine di una persona dipendono da quello che gli altri dicono sul suo conto in rete, quindi il nostro personal brand non è ciò che diciamo, ma piuttosto quello che condividiamo, le conversazioni e la capacità di mantenere la promessa di valore che sosteniamo.

I social media sono molto importanti per sviluppare e rafforzare il posizionamento SEO. Per questo motivo come affermano Centenaro e Sorchiotti[1] per un buon personal brand si devono rispettare alcuni elementi chiave:

  • creare contenuti interessanti e coinvolgenti: la chiave di tutto, utili a farsi trovare; più link si riceveranno e migliore sarà il posizionamento sui motori di ricerca;
  • creare contenuti attuali: occorre essere costantemente aggiornati per capire quali siano gli argomenti di interesse dei lettori e dei propri utenti. La rete evolve velocemente e in alcune comunità gli argomenti possono diventare “in” o “out” anche nel giro di poche ore;
  • incoraggiare l’interazione: perchè il primo obiettivo deve essere quello di invitare gli utenti a contattarti, a comunicarti le proprie considerazioni e a confrontarsi con te, in modo tale che ogni discussione permetta uno scambio di opinioni,oltre che una nuova modalità di incontro;
  • promuovere la condivisione: ovvero la possibilità di condividere un contenuto che si apprezza anche con i tuoi contatti nella modalità preferita;
  • aggiornare con costanza e frequenza: in quanto qualsiasi attività sui social media richiede aggiornamenti costanti e in linea con le attività del brand, attraverso la coerenza con lo stile e il linguaggio utilizzati per diventare attendibili agli occhi delle persone;
  • ascoltare il proprio pubblico: leggendo quanto si dice a proposito del brand e della categoria di riferimento, per entrare in contatto con le persone che scrivono e rispondono e avviare così discussioni. Se i commenti sono positivi, si può pensare di rendere disponibili queste opinioni ai potenziali clienti e quindi promuoversi, al contrario, con giudizi negativi, sarà opportuno analizzarli e capire se rappresentano spunti per migliorare il servizio e quello che offriamo;
  • promuovere l’attività: sia con attività di marketing e comunicazione tradizionali, sia attraverso i social media, per promuovere ogni iniziativa offrendo un nuovo spazio di incontro e confronto.

Per mettere in pratica questi suggerimenti e dar vita ad un buon personal brand, si deve comunicare e restare in contatto con amici e conoscenti, ma soprattutto definire quali saranno i nostri punti di partenza.

Se fino a qualche anno fa, lo strumento più idoneo a costruire una forte presenza online era quello di crearsi il proprio sito personale, oggi i social network ci forniscono piattaforme sociali semplici, immediate e facili da gestire per definire e comunicare la propria identità online. Facebook, Twitter, Google+, LinkedIn, YouTube, Instagram e tutti gli altri social network, infatti, sono servizi che permettono di rappresentare al meglio il proprio brand e se stessi. Come i blog, che rimangono il miglior spazio per condividere testo, audio, video e immagini, approfondendo in maniera efficace e non breve e concisa, come nei social, ogni tema.

 

 

© Il personal Branding – Marika Fantato

 

 

[1]  Centenaro L., Sorchiotti T., Personal Branding. Promuovere se stessi online per creare nuove opportunità, Hoepli, 2013 pp. 107-108

Social media e social network: dalle origini ad oggi

Social media e social network: dalle origini ad oggi

Che differenza c’è tra social media e social network?

Spesso questi due termini sono usati in modo interscambiabile, ma in realtà sono due concetti con significati diversi.

Viene definito social media, da medium che in latino significa mezzo/strumento, un gruppo di applicazioni basate sul web che permettono la creazione e lo scambio di contenuti generato dagli utenti.

Social network, rete sociale in italiano, invece, nasce all’interno delle scienze sociali come concetto usato per descrivere le relazioni tra individui, gruppi e organizzazioni; è un servizio che per funzione primaria consente o agevola l’organizzazione e la gestione via Internet di una mappa di una parte delle proprie relazioni sociali attraverso la possibilità di creare e condividere contenuti, conversazioni o attraverso altri strumenti di socialità. I social network rappresentano un reticolo di persone unite tra loro da interessi di varia natura, che decidono di costruire una community, intorno agli interessi che hanno da condividere.

La differenza sostanziale è che i social media sono i veicoli necessari per condividere le informazioni con la nostra community e ciò rende possibile l’interazione con gli altri; mentre il social network, in quanto rete, la si può esprimere attraverso un grafo, in cui i nodi rappresentano gli individui e gli archi i legami che gli uniscono, si basa sulle conversazioni, secondo un modo di comunicare bidirezionale.

Ultimamente si parla molto di social network, ma il concetto stesso di rete sociale esiste da moltissimo tempo: esistono come reti fisiche, basti pensare ai sindacati o alle comunità religiose, persone unite da molteplici interessi che condividono e creano contenuti. Oggi quando si parla di social network si pensa immediatamente al web 2.0, in realtà è un concetto molto più antico e concreto.

I Social Media vengono definiti i figli del web 2.0, ma in realtà nascono nel 1971, con l’invio della prima e-mail tra due Pc. All’inizio degli anni ’90 Internet cominciò la sua divulgazione di massa. Tim Berners-Lee caricò sui server del CERN di Ginevra la prima pagina del progetto World Wide Web e gli Internet provider cominciarono ad offrire ai privati la possibilità di collegarsi al web, di avere un account e-mail e i primi servizi online: news, shopping, community.

Verso la fine degli anni ’90 nasce quello che oggi chiamiamo Web 1.0: nascono le prime web company che cercano di offrire esperienze online sempre più ricche e complete. Sono gli anni in cui nascono i portali e le community, dove gli utenti possono aprirsi un profilo, consultare forum e mandarsi messaggi. È in questo momento che nasce il primo sito riconducibile forse alle prime forme dei social network on line: era il 1997, quando uno statunitense di nome Ellison creò e lanciò in rete SixDegrees.com, un sito che aveva come obiettivo la creazione di relazioni digitali tra persone. Questo fu l’inizio di una nuova era. Il sito è stato attivo dal 1997 al 2001 ed è stato il primo sito che inglobava le caratteristiche distintive di un social network: profilo personale, lista di amici, messaggistica e instant messaging/chat, pubblicazione di status, visita dei profili degli amici e non e consultazione dei network.

Con l’inizio degli anni 2000 Internet subisce una battuta d’arresto a causa del disastro finanziario, ma è proprio nei primi anni 2000 che nascono i servizi collaborativi come Wikipedia, Youtube, Google e Facebook. Nasce così il Web 2.0.

Nel 2003 assistiamo alla nascita di LinkedIn dedicato ai professional dei social networking, nello stesso anno nasce anche MySpace, come spazio di espressione artistica online con riferimento soprattutto al mondo della musica.

Nel 2004 va in Rete Facebook, inizialmente come versione online dell’annuario di Harvard, ma oggi come social network dominante del pianeta.

Nel 2005 nasce YouTube, oggi come primo sito di entertainment al mondo.

Nel 2006 nasce Twitter, un servizio di microblogging.

Per la diffusione dei principali social network, Vincenzo Cosenza[1] ha elaborato una mappatura, che evidenzia il servizio più usato da desktop in ogni nazione, costruita usando i dati di Alexa e di altri servizi similari.

Anche se parziali, perché non evidenziano la componente mobile del traffico, che però ancora non è predominante, certificano lo stato dei social network nel mondo e la crescita inarrestabile di Facebook.

Il fenomeno si espande in tempo reale, a livello globale, con grandi differenze a seconda delle aree geografiche.

Grafico 1. Mappa dei social network nel mondo aggiornata a Giugno 2014, disponibile all’indirizzo: http://vincos.it/2014/09/04/la-mappa-dei-social-network-nel-mondo-luglio-2014/

Per comprendere ancora meglio questo fenomeno, Cosenza ha rappresentato i social media come delle scatole, nelle quali ogni area è proporzionale al numero mensile degli utenti attivi.

Grafico 2. I social media nel mondo: numero di utenti attivi al mese. Gennaio 2014, disponibile all’indirizzo: http://vincos.it/social-media-statistics/

Come si può vedere dal grafico, Facebook è la più grande piattaforma e conta 1,19 miliardi utenti attivi ogni mese, seguito da Qzone, il più importante social network cinese con 623,3 milioni di utenti. Google+ è al terzo posto con 300 milioni di utenti attivi. Tencent Weibo lanciato dallo stesso proprietario di Qzone e WeChat, conta 220 milioni di utenti attivi al mese, seguito da Twitter, suo modello d’ispirazione, con 218 milioni. Poi abbiamo Instagram, la piattaforma sociale che sta crescendo velocemente, che ha raggiunto i 150 milioni di utenti attivi. Infine, Forsquare con appena 8 milioni di appassionati.

Grafico 3. Social mondo: età utenti attivi. Report Gen2014 –GlobalWebIndex. Tratto da Social Brand Day 2014, l’evento sui Social Media per le aziende 8-9 Maggio a Bologna.

Numeri e statistiche in Italia: Facebook, Twitter, YouTube, Google

Plus e LinkedIn

Grafico 4-5-6-7. Panoramica dei Social Media in Italia: numeri e statistiche. Tratto dalla presentazione dell’evento: Social Brand Day 8-9 Maggio 2014, di Giuliano Ambrosio e Cristina Simone.

Da questi dati possiamo confermare anche in Italia, quello che è un fenomeno sociale nel mondo: la piattaforma Facebook si aggiudica il primato degli utenti attivi italiani, ben 26 milioni. Seguito da Youtube (24 milioni), Twitter (4,5 milioni), Instagram e Linkedin (con 4,5 milioni), e ultimo Google+ (3,8 milioni).

Con una popolazione di 61,5 milioni di abitanti, l’Italia ha 35,5 milioni utenti Internet e ben 97 milioni di abbonamenti mobile attivi, il 58% in più rispetto al totale della popolazione, ossia una persona su due ha due SIM.

We Are Social ha pubblicato il report Social, Digital & Mobile in Europa 2014, una fotografia della popolazione europea sull’utilizzo di Internet, social e mobile che sottolinea quando il mondo online sia penetrato nella nostra vita di tutti i giorni. Molto interessante il confronto tra l’Italia e gli altri paesi europei. In breve:

  • penetrazione di Internet: in Italia è del 58%, la media europea è del 68%;
  • penetrazione dei social network, utenti attivi: in Italia è del 42%, la media europea è del 40%;
  • abbonamenti mobile attivi: in Italia è del 158%, la media europea è del 139%.

Se da una parte l’Italia è sotto la media per quanto riguarda la possibilità di accedere alla Rete, dall’altra è senza dubbio davanti rispetto al continente europeo in termini di ore trascorse online e di utilizzo dei social media soprattutto via mobile.

In Italia il tempo medio speso su Internet ogni giorno è di 4,7 ore tramite laptop/desktop, e di 2,2 ore accedendo tramite mobile. Un tempo molto alto, se pensiamo che in Germania non si raggiungono le 4 ore e in UK le 4,1 via desktop, e che i francesi, per esempio, ne spendono 1,4 e gli inglesi 1,6 via mobile.

Per quanto riguarda il tempo speso sui social media, l’Italia è uno dei paesi in Europa dove si spende più tempo sui social media, ben 2 ore, circa mezz’ora in più al giorno rispetto la media europea.

 

© Il personal Branding – Marika Fantato

 

[1]   Vincenzo Cosenza è social media strategist e responsabile della sede romana di BlogMeter. Dopo tre anni di esperienza nelle relazioni pubbliche di Microsoft, ha deciso di occuparsi delle nuove forme di comunicazione aziendale e di monitoraggio delle conversazioni in rete prima in Digital PR e ora in BlogMeter. Dell’impatto della rete su società, individui e imprese riflette su vincos.it. Ha scritto Social media ROIi (Apogeo, 2014) e l’ebook La società dei dati (40k, 2012).