Strategie di coping: Impegno continuo
Strategie di coping: Impegno continuo
Favretto (2005), in merito alle strategie di coping adottate nell’ambito organizzativo (coping organizzativo), afferma che le modalità con cui l’individuo tenta di adattarsi, di gestire la situazione o di fronteggiare un problema producono effetti determinanti sulla qualità del suo lavoro, sul suo rapporto con l’ambiente organizzativo e sullo svolgimento della mansione.
L’autore sottolinea come un’adeguata risposta adattiva agli stimoli ambientali professionali sia assolutamente necessaria affinché il lavoratore non finisca per essere vessato.
Fra i riscontri che il lavoratore fornisce alla propria azienda in termini di impegno continuo, con frequenza 38, vi sono la disponibilità continua, un rendimento e un comportamento eccellente e, non ultimo per importanza, la gestione positiva dei conflitti.
“Preciso che in oltre sei anni che lavoro per questa azienda ho sempre dato la massima disponibilità, sia nei confronti dei colleghi che nei confronti dei superiori, ho cambiato turni, giorni di risposo e anche addirittura saltati, fatto straordinari senza mai lamentarmi; l’unica volta che ho detto no, e credo che sia mio diritto avere degli impegni nelle mie ore libere, ho subito critiche dai miei superiori.”
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“Al rientro dalla malattia i miei orari di apertura del negozio di quel fine settimana mi erano stati cambiati con le chiusure. Ho sempre comunque dato la mia disponibilità per eventuali esigenze della gestione negozio nonostante il trattamento avuto, nonostante il mio malessere psicologico sempre più in crescita e cercando di nascondere il mio disagio per non essere ulteriormente presa di bersaglio.”
“Il lavoro che (non) fa per te”. Il disagio nelle relazioni lavorative: un’indagine psicosociale sul territorio di Venezia – © Maurizio Casanova