Psicologia delle decisioni: Discussione ed Implicazioni
Psicologia delle decisioni: Discussione ed Implicazioni
I risultati mostrano che nella condizione di valutazione congiunta i partecipanti valutano come più positiva e più attraente la scommessa certa rispetto a quella incerta. Questo risultato concorda con quanto già osservato da Allais (1953), ovverosia una tendenza da parte delle persone a preferire un evento certo rispetto ad uno solo probabile. Tuttavia, i partecipanti che valutavano le due diverse scommesse in SE non mostrano una chiara preferenza per l’una piuttosto che per l’altra. Inoltre, mentre la valutazione della scommessa incerta non cambia significativamente da una condizione all’altra, l’alternativa certa viene giudicata meno positivamente quando è presentata da sola. Di conseguenza, i risultati dell’esperimento condotto in questa tesi mostrano una violazione dell’effetto certezza nella condizione SE, ovverosia quando il contesto di valutazione è di tipo non comparativo. Si ottengono, invece, dei risultati coerenti con l’effetto JE/SE (Hsee, 1996) in cui le persone mostrano un’incoerenza indotta dal contesto di valutazione. In secondo luogo, il fatto che i partecipanti valutino l’alternativa certa come più positiva e più attraente quando è presentata a fianco di quella incerta dimostra che la possibilità di confrontare due alternative ha un ruolo determinante nell’indurre le persone a conformare i propri giudizi all’effetto certezza.
In particolare, risultati di questo esperimento estendono la dimostrazione dell’ignoranza comparativa (Fox e Tversky, 1995) anche a situazioni in cui le alternative presentate si differenziano in base al grado di rischio: alternativa certa vs. alternativa incerta. Inoltre, vengono anche replicati ed estesi i risultati trovati da Rubaltelli, Rumiati e Slovic (2010), che nel contesto dell’avversione all’ambiguità, mostrano come le emozioni guidino l’effetto dell’ignoranza comparativa. Questi risultati concordano con Pham (2007).
Si evidenzia una discrepanza tra questi risultati ed altre ricerche relative alle reazioni emotive (si veda Peters, 2006). Una possibilità è che ciò dipenda dal fatto che nei rispettivi studi ci possano essere variabili latenti differenti. In questo caso una variabile che potrebbe spiegare i risultati di questa tesi è il senso di responsabilità.
Questo tipo di fattore non è stato preso in considerazione in questo esperimento, tuttavia si può ipotizzare che una persona che si sente responsabile di una sua scelta sia più coinvolta affettivamente rispetto a quando il senso di responsabilità manca o è sensibilmente ridotto nel contesto in cui avviene la valutazione. Ad esempio, la condizione di valutazione congiunta potrebbe aumentare il senso di responsabilità inducendo le persone ad anticipare l’emozione di disappunto che potrebbe derivare dal fatto di ottenere un risultato insoddisfacente (Mellers, Schwartz, Ritov, 1999).
Al contrario, nella condizione di valutazione separata, non essendoci nessuna alternativa disponibile per fare un confronto è più difficile anticipare le emozioni legate ad un risultato insoddisfacente. Questo dovrebbe quindi ridurre il senso di responsabilità che le persone provano davanti alla possibilità di rimanere senza niente in mano.
Oltre alla necessità di studiare i fattori che possano spiegare il diverso effetto delle reazioni emotive nelle due condizioni è anche auspicabile un estensione dei risultati al frame negativo. Infatti, in questa tesi sono state considerate solamente alternative con esiti positivi, mentre si potrebbero fare ipotesi simili per alternative caratterizzate da esiti negativi, cioè dalla possibilità di perdere. In questo caso, però, si dovrebbe trovare che una scommessa induce emozioni meno negative di una perdita certa quando esse vengono valutate insieme. Non si dovrebbe invece trovare nessuna differenza quando le due alternative con esiti negativi sono presentate in un contesto non comparativo. Queste previsioni sarebbero in linea sia con l’effetto riflesso descritto nella Teoria del Prospetto da Kahneman e Tversky (1979) ed anche con l’ipotesi dell’ignoranza comparativa proposta da Fox e Tversky (1995).
Se queste ipotesi relative ad alternative con esiti negativi venissero confermate, ciò significherebbe che sia per il frame positivo sia per il frame negativo le persone non fanno differenza tra alternative certe e rischiose quando sono presentate in contesti non comparativi. Di conseguenza per entrambe le situazioni (guadagni e perdite) si otterrebbe una violazione dell’effetto certezza in SE ed anche dell’effetto riflesso.
In aggiunta, potrebbe essere utile estendere il paradigma della valutazione congiunta e separata anche alle scommesse miste, ovverosia a scommesse che offrono più esiti, solitamente sia guadagni sia perdite. Se il confronto tra alternative è fondamentale nel caso delle scommesse semplici come quelle utilizzate in questa tesi non è detto che lo stesso valga anche per scommesse che offrono più risultati. Infatti, in questo secondo caso, le persone potrebbero operare un confronto tra la probabilità di vincere e la probabiltà di perdere all’interno di una singola scommessa (Glöckner e Herbold, 2010). In questo caso, la possibilità di fare dei confronti tra gli esiti offerti da una singola scommessa dovrebbe rendere meno rilevante il confronto tra scommesse in condizione congiunta e allo stesso tempo, rendere più valutabili le scommesse miste presentate in condizioni non comparative. Mi aspetterei quindi di trovare delle valutazioni più coerenti nei due contesti valutativi e un’ assenza dell’effetto di interazione mostrato in questa tesi. Ciò costituirebbe una prova importante che i risultati ottenuti in questo lavoro sono dovuti alla mancanza di un’opportunità di confronto in valutazione separata.
Inoltre, i risultati presentati in questa tesi mostrano che l’emozione anticipata ha un ruolo centrale nell’influenzare l’effetto certezza e di conseguenza anche nel determinare l’avversione alle perdite. Dunque, la tendenza a preferire un investimento obbligazionario piuttosto che azionario potrebbe verificarsi quando il gestore di titoli presenta al risparmiatore non esperto le due opzioni affiancate ma non quando gli presenta solo la possibilità di investire in azioni o solo quella di investire in obbligazioni. Molto spesso gli investitori preferiscono investire in modo sicuro, ma facendo così rinunciano alla possibilità di ottenere guadagni maggiori. In alcuni casi questa avversione al rischio è benefica ma in altri può essere molto dannosa. Ad esempio quando si investe in una pensione integrativa è necessario accumulare il massimo rendimento possibile e questo può essere fatto solo investendo pesantemente in azioni, per lo meno fintanto che l’orizzonte temporale è sufficientemente lungo. In questi casi, la presentazione congiunta di fondi azionari ed obbligazionari potrebbe indurre gli investitori ad essere troppo avversi al rischio.
Così come la tendenza ad investire in obbligazioni sicure anche la tendenza ad investire in titoli nazionali piuttosto che in titoli stranieri o l’avversione al cambiamento presente nel timore delle nuove tecnologie potrebbero trovare una chiave di lettura interessante alla luce dei risultati di questo esperimento.