PNL: Imparare ad imparare
Essere consapevoli di qualcosa non è come impararlo: si può essere consapevoli di un nuovo atteggiamento positivo in diverse aree ( come smettere di fumare, non ritardare agli appuntamenti, fare ginnastica per dimagrire ecc..), ma non si cambia o si migliora solo avendone la conoscenza. Bisogna avere la volontà di imparare nuovi comportamenti, sapere come apprenderli, metterli in pratica ed essere convinti dell’esito positivo e saperli applicare in qualsiasi contesto della propria vita.
Seguiranno in questo paragrafo la descrizione di alcune tecniche di PNL applicate al processo educativo.
La PNL propone una strategia per imparare come imparare, ed è composta da diversi punti:
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- MOTIVAZIONE – avere la voglia di imparare e cambiare.
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- OBIETTIVO – sapere cosa apprendere.
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- COME – sapere come apprendere.
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- CONVINCIMENTO – sapere che hai già imparato e puoi farlo anche questa volta.
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- COLLEGAMENTO – con altre aree – sapere quando e dove farlo.
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- FEEDBACK – modificare ciò che si apprende attraverso il feedback.
Prima di insegnare qualsiasi cosa, bisogna indirizzare i soggetti in un atteggiamento d’apprendimento:
1) Aiutarli a sentirsi vincenti:
a) usare posters, slogans,materiale visivo.
b) Insegnargli a pretendere da loro stessi e recitare come se già fossero ciò che vorrebbero.
c) Condurre loro a visualizzare gli obiettivi e i risultati come se fossero già stati raggiunti, focalizzandosi sullo stato d’animo e le sensazioni che ciò porta.
2) Insegnargli a focalizzarsi sull’attenzione, eliminando le possibili distrazioni.
3) Dare rilevanza al loro apprendimento:
a) discutendo dell’importanza
b) riferendosi alle conoscenze passate.
Questi atteggiamenti focalizzeranno l’attenzione del soggetto sulle motivazioni e sui risultati e gli forniranno le giuste basi per facilitare l’apprendimento di qualsiasi idea o concetto.
Una volta individuata la competenza che si vuol sviluppare nel bambino, per raggiungere un determinato scopo, l’insegnante deve costruirsi la strategia più consona all’abilità sulla quale vuole lavorare. Per far ciò deve porsi degli interrogativi:
1) Quale input o informazione sono necessari? Quale canale sensoriale è più adatto all’acquisizione dell’informazione?
2) I bambini come possono assumere l’informazione? Cosa devono pensare?
3) A cosa servirà il raggiungimento del risultato?
4) Quale feedback è necessario per migliorare il comportamento?
5) Qual è la migliore sequenza per ottenerlo?
Bisogna essere certi che:
1) il risultato sia specificato all’inizio della strategia.
2) tutti i sistemi rappresantazionali siano coinvolti (V, K, A)
3) se un sentimento conduce ad una decisione, riscontrare che la sensazione sia positiva.
4) non ripetere solo due comportamenti (V-A-V-A-V-A-V-A-V)
5) esistono delle verifiche dall’ambiente esterne.
L’insegnante può anche decidere di installare una nuova strategia:
1) provandola e verificandola passo dopo passo.
2) dimostrandola anche attraverso l’osservazione dei bambini
3) parlandone con i bambini e tra di loro, anche interpretando il ruolo dell’insegnante.
4) indirettamente ponendo delle domande ai bambini (Quando ti dico una parola e visualizzi la sua immagine, che sensazione provi?).
Il compito dell’insegnante, che vuole applicare le strategie di PNL, è ancora più delicato e di responsabilità di qualsiasi altro tipo di insegnante:
ogni strumento è una potente arma che se utilizzata malamente o per scopi insani, può rilevarsi non solo diseducativo, ma destabilizzante per la formazione della personalità del bambino. Per installare delle strategie è necessario un lavoro costante e ripetuto, che deve essere condotto con serietà e professionalità. L’insegnante deve essere la prima persona a vivere coerentemente ciò che insegna e a credere nell’efficacia delle metodologie che mette in pratica.