La struttura della percezione della mente
La struttura della percezione della mente
Waytz et al. (2010) evidenziano come la rappresentazione bidimensionale (agency e experience) sia emersa anche in altri settori della ricerca psicologica, come la distinzione tra natura umana e unicità umana (già trattate dettagliatamente nel primo capitolo da Haslam e Leyens) o le due dimensioni fondamentali della valutazione sociale che distingue tra calore e competenza (Fiske, 2002). Nel dettaglio, l’experience viene collegata rispettivamente alla natura umana e al calore, mentre l’agency viene collegata all’unicità umana e alla competenza. Si può quindi comprendere il legame esistente tra il processo di percezione della mente, i fenomeni di deumanizzazione–infraumanizzazione e di valutazione sociale, e come, per un efficace strategia di riduzione del pregiudizio, sia utile considerare queste teorie psicologiche, solitamente distinte.
Nei processi di attribuzione della mente ad altre entità (siano esse persone o gruppi) un fattore di complessità è dato dal fatto che sono coinvolte due menti differenti, quella del percipiente e quella dell’entità che viene percepita: ciò comporta che la struttura di questo processo sia rappresentabile con uno schema 2×2 (come da Figura 4), in cui sia le cause che le conseguenze sono suddivisibili in due categorie legate ai due attori coinvolti. Vengono adesso analizzate nel dettaglio le cause e le conseguenze della percezione della mente legate rispettivamente al percipiente e al percepito.
Figura 4 – Cause e conseguenze della percezione della mente per il percipiente ed il percepito (da Gray et al., 2011)