La relazione tra amicizie dirette ed estese e attribuzioni di mente: Introduzione
La relazione tra amicizie dirette ed estese e attribuzioni di mente: Uno studio sul rapporto tra Meridionali e Settentrionali in Italia
Introduzione
La società odierna è caratterizzata dalla coesistenza, a volte forzata, di diversi gruppi sociali che sono differenti gli uni dagli altri non solo per le loro caratteristiche fisiche (come il colore della pelle), ma anche per una serie di attributi legati alle loro differenze culturali, al loro credo ideologico-religioso, alle loro condizioni economiche, gusti sessuali o tradizioni. La psicologia sociale da tempo si dedica all’analisi dei fenomeni che avvengono nei diversi contesti intergruppi, focalizzandosi in particolare sugli effetti del contatto nella riduzione del pregiudizio tra i gruppi.
Il presente lavoro di tesi riguarda il fenomeno del pregiudizio esistente in un contesto intergruppi particolare e a noi vicino, che è stato oggetto da tempo di analisi da parte della comunità scientifica: è quello composto da Italiani Settentrionali e Meridionali, che pur avendo la stessa nazionalità e lo stesso credo religioso, sono molto diversi per quanto riguarda le rispettive condizioni di benessere economico, le tradizioni culturali e le espressioni linguistiche. A ciò si aggiungono diversi stereotipi che rafforzano una percezione negativa delle differenze reciproche tra i due gruppi: gli abitanti del Nord Italia vengono spesso etichettati come onesti contributori fiscali, dediti più al lavoro che alla famiglia, piuttosto freddi e poco socievoli con gli altri; gli abitanti del Sud sono invece spesso dipinti come ospitali e calorosi fannulloni, propensi all’evasione fiscale e alla truffa, legati indissolubilmente alla famiglia e alle proprie tradizioni locali. Naturalmente, quelli appena descritti sono solamente stereotipi legati alla visione che ognuno dei due gruppi ha dell’altro, ma di certo contribuiscono ad alimentare il conflitto esistente tra Nord e Sud Italia.
L’esistenza di questi conflitti e la loro influenza sulla vita quotidiana è sicuramente legata ai fenomeni di deumanizzazione e infraumanizzazione (Haslam & Loughnam, 2014), che nei contesti intergruppi portano ad una ridotta o assente attribuzione di stati mentali ai membri di un gruppo diverso dal proprio.
Il primo capitolo tratta appunto di questi due fenomeni, analizzando nella prima parte le basi teoriche, evidenziando analogie e differenze e descrivendo le varie forme in cui esse possono avvenire; successivamente, vengono approfondite le caratteristiche degli individui e dei gruppi che subiscono tali attribuzioni di minore umanità, degli individui e dei gruppi che le mettono in atto e le condizioni sotto le quali esse sono più probabili. Infine, vengono analizzati gli effetti di questi due fenomeni sulle relazioni intergruppi e interpersonali, e vengono discusse le strategie più efficaci per la loro riduzione.
Da più di mezzo secolo è stato individuato dagli studiosi, a partire dall’ipotesi del contatto di Allport (1954) un tipo “speciale” di contatto che ha effetti particolarmente positivi sulle relazioni intergruppi: si tratta dell’amicizia crossgroup (Pettigrew, 1997). Essa può avvenire in due forme: l’amicizia cross-group diretta consiste nel contatto diretto tra membri dell’ingroup e dell’outgroup, mentre l’amicizia cross-group estesa (Wright, Aron, McLaughlin-Volpe & Ropp, 1997) è un’esperienza vicaria che consiste nella semplice osservazione o conoscenza dell’amicizia tra un membro dell’ingroup e un membro dell’outgroup. Il secondo capitolo tratta proprio di queste due forme di amicizia intergruppi, focalizzandosi sui fattori mediatori e moderatori nella relazione tra questi tipi di contatto e l’atteggiamento verso l’outgroup. Viene, infine, trattata la loro efficacia nei diversi contesti intergruppi.
I fenomeni di pregiudizio intergruppi sono riconducibili a processi che riguardano la percezione della mente, sia propria che altrui; il terzo capitolo tratta appunto della teoria psicologica della percezione della mente (Waytz, Gray, Epley, & Wegner, 2010), che risulta dipendente dalle caratteristiche dei membri gruppo che la percepiscono o che vengono percepiti. Viene evidenziato il dualismo tra le due dimensioni della percezione delle mente (agency ed experience) e approfondito il ruolo che riveste il corpo nella percezione della mente altrui.
Diversi fattori possono influire sia sulle attribuzioni di umanità e di mente sia sul conseguente atteggiamento verso gli altri. Un ruolo particolare è rivestito dalle meta-attribuzioni, ovvero dai processi di comprensione di cosa gli altri individui e gruppi pensino di noi. Il quarto capitolo è dedicato proprio alle metaattribuzioni, analizzando caratteristiche e processi che incidono sulla loro formazione, i suoi effetti sulle relazioni intergruppi e le strategie di riduzione degli effetti negativi che esse possono avere.
Infine, nel quinto capitolo verrà descritto lo studio condotto considerando il contesto intergruppi descritto precedentemente. Lo studio ha l’obiettivo di analizzare il legame tra amicizie cross-group (dirette ed estese), attribuzioni di umanità e di mente all’outgroup esaminando partecipanti settentrionali (ingroup; Meridionali sono l’outgroup). I dati sono stati raccolti tramite la somministrazione di oltre 300 questionari a studenti universitari frequentanti l’Università di Padova. Nel capitolo, quindi, vengono inizialmente descritti gli obiettivi e le ipotesi alla base della ricerca, il metodo, nonché le misure utilizzate nel questionario. Vengono, infine, riportati i risultati delle analisi, discutendo le loro implicazioni a livello teorico e applicativo.