L’estensione dell’ignoranza comparativa all’effetto certezza
L’estensione dell’ignoranza comparativa all’effetto certezza
Ipotesi
Rubaltelli e colleghi (Rubaltelli e Slovic, 2008; Rubaltelli, Rumiati e Slovic, 2010) sono stati tra i primi a notare che l’inversione di preferenza che si verifica tra valutazione congiunta (JE) e valutazione separata (SE) può dipendere dalle reazioni affettive che le persone provano verso uno stimolo.
Rubaltelli et al. (2010) hanno proposto che i loro risultati si possano estendere all’effetto certezza (Allais, 1953; Kahneman e Tversky, 1979). Questo effetto è stato studiato contrapponendo un’alternativa certa ad un’ altra rischiosa ma non è mai stato studiato presentando queste due alternative in SE.
L’esperimento condotto in questa tesi mostrerà che l’effetto certezza si verifica in modalità JE ma non in modalità SE, rispettando così quanto suggerito dall’ipotesi dell’ignoranza comparativa. In aggiunta, a differenza di quanto fatto da Kahneman e Tversky (1979) qui verranno misurate le reazioni emotive verso ciascuna scommessa piuttosto che le scelte delle persone. Si ipotizza che in JE venga replicata la preferenza per le alternative sicure, ovverosia che questa alternativa induca reazioni emotive più positive. Diversamente, in SE non ci si aspetta nessuna differenza tra le due alternative.
Partecipanti
128 studenti della Facoltà di Psicologia dell’Università di Padova (76% femmine; età media = 24 anni) hanno partecipato all’esperimento. Sono stati assegnati casualmente ad una delle tre condizioni sperimentali: 44 studenti nella condizione JE; 42 in ciascuna condizione SE.
Materiale e procedura
L’esperimento prevedeva tre condizioni diverse ad ognuna delle quali corrispondeva un questionario differente. Nella condizione di JE si chiedeva agli studenti di immaginare che gli venissero proposte due scommesse: una scommessa A ed una scommessa B. La scommessa A offriva una vincita sicura di €100 mentre la scommessa B offriva il 50% di possibilità di vincere €200. Seguivano 4 domande. Le prime due chiedevano quanto attraenti fossero rispettivamente la scommessaA e la scommessa B. I partecipanti segnavano la loro risposta su una scala Likert che andava da -4 (“assolutamente non attraente”) a +4 (“assolutamente attraente”). Le altre due domande chiedevano quanto fosse positiva ognuna delle due scommesse.
Le risposte venivano riportate su una scala Likert che andava da 0 (“per nulla positivo”), a 6 (“assolutamente positivo”). Nelle due condizioni SE ai partecipanti era invece chiesto d’immaginare una sola delle due scommesse. In questo caso le domande presentate erano le stesse usate nella condizione JE, però riguardavano solamente la scommessa presentata e non tutte e due le scommesse.
Risultati
Grado di attrazione
Per prima cosa, è stata condotta un’analisi della varianza 2 (alternativa certa vs. scommessa) x 2 (condizione JE vs. condizione SE) con il secondo fattore tra i soggetti. Quest’analisi ha mostrato un interazione significativa: F (1, 127) = 12,65; p < .001 ?²= .131 (vedere Tabella 1).
In secondo luogo, in linea con quanto avevano trovato Kahneman e Tversky (1979), è stata replicata la preferenza per l’evento certo rispetto a quello probabile quando la valutazione è congiunta (JE): quando la vincita certa è stata valutata in JE è risultata significativamente più attraente, rispetto alla scommessa: t (43) = 4,56; p < .01. La differenza tra le due alternative non è invece significativa in SE. Inoltre, come ci si attendeva, in JE la vincita certa è stata giudicata significativamente più attraente rispetto a quando è valutata in SE: t (43) = 2,345; p < .05. La scommessa, invece,
viene valutata come più attraente quando viene valutata in SE: t (43) = -1,72; p < n.s. Quest’ultimo dato, tuttavia non è significativo: t (43) = -1.72; p < n.s.
Tabella 1: Giudizio medio del grado di attrazione della vincita certa e della scommessa.
Valenza del sentimento (positivo/negativo)
I risultati relativi alla valenza del sentimento sono molto simili a quelli trovati per l’attrazione. Come per quest’ultima anche per la valenza del sentimento si è provveduto a fare in primo luogo un analisi della varianza 2 ( vincita certa vs.
scommessa) X 2 ( condizione JE vs. condizione SE) con il secondo fattore fra i soggetti. Ancora un volta è emerso un effetto di interazione significativo: F (1, 127) = 11,627; p < .001, ?² = .131 (vedere Tabella 2).
La vincita certa è stata valutata in maniera più positiva rispetto alla scommessa in JE piuttosto che in SE: t (43) = 4,97; p < .01. La stessa differenza non è risultata significativa in SE. Come ipotizzato, in JE la vincita certa è valutata significativamente più positivamente che in SE: t (84) = 2,9; p < .05. La scommessa, invece viene valutata come più positiva che in SE, ma la differenza non è significativa: t (43) = -1,07; p > n.s.
Tabella 2: Giudizio medio dell’emozione indotta dalla valenza dalla vincita certa e dalla scommessa.
Nella prossima sezione di tesi sarà presentato un esperimento che prende in considerazione questa ipotesi.