Intelligenza Emotiva: Colpa
Intelligenza Emotiva: Colpa
L’analisi della colpa ha mostrato un effetto principale del feedback, F (5,59) = 8,500, p = .005, ?2p = .126, che in particolare corrisponde ad un maggior senso di colpa nella condizione di feedback negativo rispetto alla condizione di feedback positivo.
E’ stato trovato anche un effetto interazione Blocchi X Feedback, F (5,295) = 11,619, p < .001, ?2p = .165, che mostra che durante il compito il senso di colpa tendeva ad aumentare per i partecipanti nella condizione di feedback negativo e a diminuire nella condizione di feedback positivo.
In oltre, è stato mostrato un effetto interazione significativo Blocchi X Feedback X IE di tratto, F (5,295) = 2,238 p = .051, ?2p = .037.
Al fine di esplorare questo effetto interazione si sono fatte due analisi separate: una per la condizione di feedback negativo e l’altra per la condizione di feedback positivo.
In quest’ultima condizione è stato trovato un effetto interazione dovuto alla Ripetizione, F (5,145) = 4,965, p < .001, ?2p = .146 (Figura 5).
Questo effetto mostra che il senso di colpa per non aver salvato il bambino tendeva a crescere nel passaggio da un blocco all’altro.
Nella condizione di feedback positivo invece si è trovato sia un effetto dei Blocchi, F (5,150) = 7,959, p < .001, ?2p = .210, sia un effetto dei Blocchi X Feedback, F (5,150) = 6,705 p < .001, ?2p = .183.
In particolare, mentre i soggetti con alta intelligenza emotiva mantengono un livello costante del senso di colpa durante tutto il compito, quelli con bassa IE di tratto diminuiscono il loro senso di colpa nel passaggio da un blocco all’altro (Figura 6).
Questa differenza nell’intensità percepita del senso di colpa, poi, è significativamente più ampia tra l’inizio e la fine dell’esperimento, p < .02.
Figura 5: Effetto del feedback positivo sul senso di colpa in partecipanti con Alta e Bassa IE di tratto
Figura 6: Effetto del feedback negativo sul senso di colpa in partecipanti con Alta e Bassa IE di tratto
Intelligenza emotiva e altruismo: effetto di ripetuti successi ed insuccessi nel comportamento d’aiuto – © Andrea Righi