Glossario della valutazione dei rischi da stress lavoro-correlato
Glossario della valutazione dei rischi da stress lavoro-correlato
Elenco della parole utilizzate maggiormente nel processo di valutazione del rischio stress lavoro correlato.
ASPP
Addetto ai servizi di protezione e prevenzione
ANALISI DOCUMENTALE
Lettura dell’organizzazione del lavoro (organigramma, flussi produttivi, flussi comunicativi, gestione risorse umane, ecc.),
raccolta di indicatori aziendali di stress lavoro-correlabili (assenze per malattia, infortuni, turn-over, richieste cambio mansione, ecc.) edi informazioni sulla gestione della salute e sicurezza (verbali riunioni periodiche, piani di intervento annuali/pluriennali, relazioni biostatistiche annuali);
BURNOUT
Il burnout è generalmente definito come una sindrome di esaurimento emotivo, di depersonalizzazione e derealizzazione personale, che può manifestarsi in tutte quelle professioni con implicazioni relazionali molto accentuate (possiamo considerarlo come un tipo di stress lavorativo). Generalmente nasce da un deterioramento che influenza valori, dignità, spirito e volontà delle persone colpite.
È una malattia in costante e graduale aumento tra i lavoratori dei paesi occidentalizzati a tecnologia avanzata, ciò non significa che qualcosa non funziona più nelle persone, bensì che si sono verificati cambiamenti sostanziali e significativi sia nei posti di lavoro sia nel modo in cui si lavora.
COPING:
Termine che indica gli sforzi cognitivi e comportamentali compiuti da un individuo per "fronteggiare" (dall’inglese to cope) situazioni stressanti che comportano percezioni di minaccia, perdita o sfida per il soggetto stesso.
DATORE DI LAVORO
Esso è definito dal D.Lgs n°81/2008 nell’articolo 2 comma 1 lettera b) come "il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l’assetto dell’organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell’organizzazione stessa o dell’unità produttiva in quanto esercita poteri decisionali e di spesa".
DISTRESS
o stress cattivo, quello che provoca grossi scompensi emotivi e fisici difficilmente risolvibili. Un esempio può essere un licenziamento inaspettato, oppure un intervento chirurgico
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il documento di Valutazione dei Rischi, richiesto esplicitamente all’art. 28 comma 2 del D.Lgs 81/2008, è sicuramente quello più importante in un sistema di prevenzione e protezione, essendo in esso contenute e descritte sia le modalità operative necessarie alla valutazione dei singoli rischi presenti, sia la loro analisi e le relative conclusioni del datore di lavoro in termini di valutazione della loro incidenza sulle attività dell’organizzazione.
Nella sua stesura il Datore di lavoro si avvale della collaborazione dell’RSPP, del medico competente ma anche di tutti i soggetti che costituiscono il sistema di prevenzione e protezione dell’Organizzazione (ASPP, RLS, ecc..), potendo anche avvalersi di consulenti esterni, laddove le competenza tecniche richieste o la specificità del rischio in esame, non risultino soddisfabili con le sole risorse interne.
Esso deve trattare al suo interno i seguenti aspetti: Generalità dell’azienda, Struttura e responsabilità incluso l’organigramma della sicurezza, Descrizione degli ambienti di lavoro e del ciclo produttivo, Descrizione dei posti di lavoro e delle mansioni dei dipendenti con indicazioni delle sostanze impiegate, attrezzature, impianti e per ciascuno le specifiche misure tecniche di prevenzione adottate, La procedura adottata per la valutaione dei rischi, Programma di informazione e formazione dei lavoratori, istruzioni e procedure di sicurezza adottate, procedura di emergenza e pronto soccorso, dispositivi di protezione individuale e collettivi messi a disposizione dei lavoratori.
EUSTRESS
o stress buono, è quello indispensabile alla vita, che si manifesta sotto forma di stimolazioni ambientali costruttive ed interessanti
FATICA
diminuzione del potere funzionante provocata da un eccesso di lavoro ed accompagnata da una sensazione caratteristica di malessere
Oggettiva: diminuzione del rendimento
Soggettiva: sensazione individuale
Fisiologica: modifica di costanti organiche
Nervosa: stato di sofferenza psichica
Psichica: Fenomeno psicosomatico suscitato dalla vita di relazione nell’ambiente naturale, tecnico, sociale, lavorativo
FOCUS GROUP
Il focus group è una tecnica di ricerca che nasce negli Stati Uniti ad opera di due sociologi degli anni ‘40 del Novecento, K. Levin e R. Merton, al fine di focalizzare un argomento e far emergere le relazioni tra i partecipanti, non deve durare meno di 90 minuti e non oltre i 120 minuti, viene normalmente gestito da due persone: un animatore che conduce la discussione e un osservatore che esamina le dinamiche di relazione del gruppo. Possiamo definire il focus group come una sorta di intervista di gruppo oppure come un’osservazione fatta su un gruppo di soggetti.
FONTI DI STRESS
caratteristiche dell’attività lavorativa che possono provocare stress lavorativo
INDICATORI ORGANIZZATIVI
Indici infortunistici
Assenze per malattia (non maternità, allattamento, congedo matrimoniale)
Assenze dal lavoro
% ferie non godute
% trasferimenti interni richiesti dal personale
% rotazione de personale (usciti-entrati)
Procedimenti/sanzioni disciplinari
N. Di visite su richiesta del lavoratore al medico competente (d.lgs. 81/2008, art.41 c2 lett c)
Segnalazioni formalizzate del medico competente di condizioni stress al lavoro
Istanze giudiziarie per licenziamento/ demansionamento
KARASEK: MODELLO DOMANDA/ CONTROLLO
Due fattori fondamentali nel processo che avvia la risposta di stress:
La DOMANDA: caratteristiche psicologiche, fisiche ed ambientali della mansione, ossia il carico di lavoro inteso come impegno fisico e psicologico richiesto dal compito;
Il CONTROLLO: la capacità e la discrezionalità con cui l’individuo organizza e svolge il proprio compito.
LAVORI AD ALTO STRAIN: lavori che creano alta tensione psicologica, per via dell’alto carico lavorativo e del basso livello di controllo;
LAVORI ATTIVI: domanda psicologica elevata accompagnata da un alto livello di controllo;
LAVORI A BASSA DOMANDA E ALTO CONTROLLO: lavori che non danno nessun problema di tensione psicologica all’individuo;
LAVORI PASSIVI: lavori caratterizzati da basso livello di domanda e di controllo; non creano strain, ma determinano minore apprendimento e impoverimento delle abilità lavorative.
MOBBING
Il mobbing viene comunemente considerato come un insieme di comportamenti violenti (abusi psicologici, angherie, vessazioni, demansionamento, emarginazione, umiliazioni, etc.) attuati da uno o più individui nei confronti di un altro individuo, prolungato nel tempo e lesivo della dignità personale e professionale nonché della salute psicofisica dello stesso.
I singoli atteggiamenti molesti non necessariamente superano la soglia del reato né debbono essere di per sé illegittimi, ma nell’insieme producono dannni anche gravi con conseguenze sul patrimonio della vittima, sulla salute e sulla qualità della vita.
Più in generale, il termine indica i comportamenti violenti che un gruppo (sociale, familiare, animale) rivolge ad un suo membro.
PROCESSO DI COPING
processo elicitato quando un certo stimolo o una certa situazione viene percepito come una minaccia, attivato per ridurre o per eliminare la minaccia stessa.
R.L.S.
Responsabile dei Lavoratori per la Sicurezza. Dipendente che rappresenta i lavoratori in tutte le questioni relative all’igiene e la sicurezza nell’ambito di lavoro. Deve essere consultato dal Datore di lavoro in alcune questioni, può esprimere delle osservazioni sui sistemi di prevenzione, partecipa a riunioni periodiche del servizio di prevenzione. Viene eletto o nominato dagli stessi e deve ricevere dal datorei di lavoro una formazion specifica.
R.S.P.P.
RESPONSABILE SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE. In termini di destinazione degli obblighi di prevenzione è quello definito dal D.Lgs 81/2008 nell’articolo 2 comma 1 lettera f) come "persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all’articolo 32 designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio di prevenzione e protezioni dai rischi.
STRAIN: sforzo psicologico e psicofisiologico di un individuo a fronte di alta domanda ambientale o a fronte di difficoltà adattiva.
STRAIN
sforzo psicologico e psicofisiologico di un individuo a fronte di alta domanda ambientale o a fronte di difficoltà adattiva.
STRESS LAVORO CORRELATO
- in linea generale lo stress identifica una condizione in cui l’individuo non si sente in grado di corrispondere alle richieste o alle aspettative dell’ambiente;
- nell’ambito del lavoro tale squilibrio si può verificare quando il lavoratore non si sente in grado di corrispondere alle richieste lavorative;
- non tutte le manifestazioni di stress sul lavoro possono essere considerate come stress lavoro-correlato. Lo stress lavoro-correlato è causato da fattori diversi come il contenuto del lavoro, l’inadeguata gestione dell’organizzazione e dell’ambiente di lavoro, carenze nella comunicazione…;
- acquista rilevanza una situazione di tensione prolungata nel tempo (non brevi e circoscritti periodi di disfunzioni organizzative, che possono transitoriamente verificarsi in qualsiasi contesto lavorativo);
- la risposta individuale può essere molto variabile rispetto a situazioni stressanti simili
SINDROME GENERALE DI ADATTAMENTO
si intende la risposta automatica, inconsapevole e sistemica dell’organismo a qualsiasi tipo di stressors, anche a quelli che normalmente riteniamo utili e piacevoli.
Selye distinse la Sindrome Generale di Adattamento in tre fasi ancora oggi ritenute scientificamente valide:
- • La prima fase detta di "allarme" attivata dalla presenza dello stimolo ambientale (positivo o negativo) innesca la risposta primordiale alla sopravvivenza, sia a livello fisico (aumento della frequenza cardiaca, della pressione arteriosa, della glicemia, del tono muscolare, del metabolismo e di alcuni neurotrasmettitori), sia a livello psico emotivo con l’aumento dello stato di allerta e di "tensione emotiva" e a livello comportamentale ad esempio con reazioni muscolari di difesa.
- La seconda fase detta di "resistenza", mette in atto un complesso programma, sia biologico che comportamentale con l’attivazione di una risposta ormonale che ci aiuta a resistere a sostenere l’interazione con gli stimoli ambientali.
- La terza fase detta "esaurimento" rappresenta, purtroppo, il fallimento dei tentativi attuati dai meccanismi difensivi per realizzare una risposta adeguata agli stimoli ambientali. Questa fase determina inconsapevoli alterazioni permanenti. L’organismo perde la capacità di adattarsi in modo funzionale agli stimoli ambientali, mantenendo una risposta ormai inadeguata che predispone allo sviluppo di malattie anche croniche, che possono interessare sia la sfera fisica che psicologica.
VALUTAZIONE COGNITIVA
processo valutativo che determina perché e fino a che punto una particolare situazione venga percepita come stressante
VALUTAZIONE OGGETTIVA
Fase della valutazione dello stress lavoro correlato che prende in esame elementi oggettivi e verificabili quali indicatori organizzativi e fattori di rischio attinenti l’organizzazione aziendale.
Gli elementi da considerare, sono quindi, in coerenza con le indicazioni dell’accordo quadro e del documento dell’Agenzia Europea 2009, aree di contesto e di contenuto del lavoro come indicatori di pericolo stress lavoro-correlato e indicatori aziendali come conseguenze dello stress sull’azienda e sui lavoratori.
VALUTAZIONE DELLA PERCEZIONE SOGGETTIVA
Fase della valutazione dello stress lavoro correlato che prende in esame elementi soggettivi. Si effettua tramite la somministrazione di questionari adeguati quali per esempio: OSI, JCQ, HSE MOHQ, ecc. o attraverso colloqui e/o focus group.
Misure psicologiche soggettive:
Questionari
Scale di valutazione
Test psicometrici
Focus group
Gruppi di discussione
© – Andrea Castello – Irene Borgia
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