Esiti dei processi energetico e motivazionale

Esiti dei processi energetico e motivazionale

Nel paragrafo precedente sono stati descritti i processi energy driven e motivational driven, è importante però concentrasi anche sugli effetti diretti ai quali essi conducono.  Il processo energetico, data la sua caratteristica di richiedere all’individuo uno sforzo eccessivo creando un disequilibrio tra risorse e richieste si ripercuote negativamente sul lavoratore. 

Tra gli esiti negativi  Bakker, Demerouti & Schaufeli (2003) analizzando il call center di una compagnia tedesca evidenziando  rischi legati al turnover . In particolare l’assenza per malattia è stata più volte oggetto di studi in quest’ambito dimostrandosi un effetto collegabile al burnout riconducibile al processo energetico per durata ma non per frequenza ( Schaufeli, Bakker & Van Rhenen, 2008, in  Schaufeli et al.,  2009 ). Tuttavia, dalla letteratura emerge come anche la prestazione ne risenta negativamente. Il processo si ripercuote anche direttamente sulla salute del singolo, sembra infatti avere ricadute negative sui disturbi cardiovascolari muscolo-scheletrici.

Al contrario, il processo motivazionale grazie al ruolo chiave  giocato dalle risorse, che possono incrementare i livelli di engagement hanno un effetto positivo sul lavoratore e sui suoi outcomes.

Ad esempio il processo sembrerebbe predire il commitment verso l’organizzazione e aumentare il grado di dedizione del lavoratore per la propria professione. 

Inoltre alcune  job resources come tra le altre l’autonomia e il supporto sociale, sono secondo Bakker & Demerouti, (2007) elementi che in alcune circostanze possono predire delle prestazioni, che vanno oltre ai compiti che spetterebbero al lavoratore definite come performance extra ruolo. Da quanto riportato risulta quindi chiaro come, i due processi descritti nel modello JDR esercitino effetti ben distinti sulla stato di salute e sulla produttività del lavoratore.

 

 

 

 

 

 

 

© Il lavoro emozionale in ambito sanitario: effetti sul benessere e il malessere lavorativo – Jessica Capelli