Esame testimoniale: scoprire le menzogne tramite il contenuto verbale

Esame testimoniale: scoprire le menzogne tramite il contenuto verbale

Su autorizzazione dell’autrice Dott.ssa Chiara Vercellini, tratto da http://www.psicologiagiuridica.com/

L’analisi del contenuto verbale della comunicazione può fornire utili indicazioni per rivelare le menzogne. Esistono delle scale di valutazione che sono state create proprio con questo scopo:

    • la già citata Statement validity assessment, una metodologia psicologica utilizzata per valutare la credibilità delle dichiarazioni;
    • il Reality monitorig, una tecnica usata analizzare i racconti e la ricchezza dei dettagli che contengono;
    • lo Scientific content analysis, che è una tecnica di analisi scientifica del testo scritto, in grado di valutare se esso corrisponda alla verità oppure alla menzogna;
    • e il Verbal Inquiry Effective Witness, un questionario che viene utilizzato nelle indagini verbali nei confronti dei testimoni, per verificare il grado di attendibilità e veridicità delle loro dichiarazioni.

Ci sono anche dei test psicologici che possono offrire indicazioni utili per rilevare simulazioni e menzogne: il Rorschach, il disegno della figura umana, il Dissimulation Index di Gough e il test della Bender (Rossi, Zappalà, 2005).

Inoltre, dagli studi effettuati in materia, dagli anni Ottanta fino ai più recenti, emerge che le dichiarazioni false sono solitamente più brevi di quelle vere, sono generiche, contengono pochi riferimenti a persone, luoghi o tempi, tendono ad un uso generalizzato di termini generici (“tutto”, “ogni”, “nessuno”, “niente”), contengono pochi riferimenti alla propria persona, sono più ricche lessicalmente perché più ponderate.

Per quel che riguarda il contenuto, si può dire che il racconto è scarsamente plausibile, la produzione non è strutturata, c’è un basso numero di dettagli visivi, uditivi, di spazio e di tempo (Reality Monitoring), l’intervistato sembra passivo, incerto, poco coinvolto, non cooperativo, tendente a formulare molte frasi negative ed è possibile riscontrare ambivalenza del soggetto verso il contenuto, (Rossi, Zappalà, Valentini, Monzani, 2005).

In più, la menzogna è anche indicata da (Gulotta, 2008):

    • diminuzione: del numero di frasi in cui il soggetto afferma di aver avuto la possibilità di commettere reato, della qualità dei dettagli (batteria CBCA), della struttura logica (batteria CBCA), delle operazioni cognitive (Reality Monitoring), della velocità dell’eloquio, del numero di frasi pronunciate, della riproduzione di conversazione (batteria CBCA), dei dettagli uditivi (Reality Monitoring) 
    • aumento: del tono di voce, del tono di voce lagnoso, del tempo di latenza, delle esitazioni dell’eloquio, del numero di frasi brevi, della descrizione di scambi interattivi (batteria CBCA), delle correzioni spontanee (batteria CBCA), dei dubbi circa la propria memoria (batteria CBCA), del numero delle informazioni irrilevanti, del numero delle dichiarazioni negative, degli errori nell’eloquio, del numero delle risposte indirette, del numero delle frasi con cui il soggetto prende distanza dal reato, del livello di gentilezza e condiscendenza, del numero di termini evasivi.

 

 

 

© L’assistenza del consulente psicologo alle indagini difensive dell’avvocato: l’esame testimoniale – Dott.ssa Chiara Vercellini

 

 

 

 

 

 

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Studio Castello Borgia

Scuola di Formazione in Psicologia