News: Ridurre lo stress per ridurre i costi
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RIDURRE LO STRESS PER RIDURRE I COSTI
SECONDO IL NATIONAL INSTITUTE FOR HEALTH AND CLINICAL EXCELLENCE BRITANNICO
Articolo di Alessandra Carboni
Tratto dal Corriere della Sera.it
I titolari delle imprese accantonare atteggiamenti rigidi e autoritari e imparare a gratificare i propri dipendenti per ridurre frustrazione, demotivazione e anche costi
MILANO – Un consiglio ai datori di lavoro: abbiate cura dei vostri dipendenti e fate sì che possano lavorare senza stress e liberi dall’ansia. Così facendo l’azienda potrebbe risparmiare migliaia di euro.
IL COSTO DELLO STRESS – Il suggerimento arriva dal National Institute for Health and Clinical Excellence (NICE) britannico, che mette in luce come ogni anno nel Regno Unito vadano persi più o meno 13 milioni di giorni lavorativi proprio a causa dello stress accumulato negli uffici dai dipendenti. Il tutto, ovviamente, con relative ripercussioni sui conti aziendali. Il NICE ha infatti stimato che, tra perdita di produttività e spese per la sostituzioni degli stressati assenti in malattia, ogni anno il costo complessivo dello stress gravi sulle aziende del Regno d’oltremanica per un totale di circa 31 miliardi di euro.
SOLUZIONI E RISPARMIO – La principale responsabilità di tale situazione sarebbe – sempre secondo gli esperti del National Institute – dei manager, che dovrebbero accantonare atteggiamenti rigidi e autoritari e imparare invece a gratificare i quadri inferiori, dando loro feedback positivi, consentendo maggiore flessibilità sul lavoro e concedendo giorni liberi come premio. Inoltre, i dirigenti potrebbero investire in corsi di formazione per i manager e in assistenza allo staff dei dipendenti al fine di agevolarne l’avanzamento di carriera: in questo modo il fardello che appesantisce i loro conti sarebbe decurtato di un terzo. Secondo i conteggi del NICE, adottando tutte queste accortezze un’azienda media con mille dipendenti arriverebbe a risparmiare circa 278 mila euro in un anno. Come sottolineato dal Professor Cary Cooper, esperto in psicologia del lavoro presso la Lancaster University, «non bisogna sottovalutare l’importanza di dire "bravo" a un dipendente», ma a quanto pare è più facile che un lavoratore sia rimproverato per un errore commesso piuttosto che gratificato per un risultato raggiunto.
Modello per la Valutazione dello stress lavorativo
/in Valutazione Stress lavoro correlato /da Andrea CastelloMODELLO PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA STRESS-LAVORO CORRELATO
PROPOSTE OPERATIVE E MODELLI CONCETTUALI
Modello proposto
Il modello che proponiamo si articola in diverse macrofasi che comprendono
1°) Identificazione della presenza del rischio
2°) Misurazione della percezione soggettiva del rischio
3°) Progettazione di un intervento
4°) Stesura di un documento di valutazione
5°) Verifica efficacia degli eventuali interventi
Fase uno: identificazione del rischio
La prima fase si articola in uno o più incontri con l?obiettivo di evidenziare la presenza di eventuali fonti di rischio da stress lavoro correlato in azienda, la tipologia dei rischi presenti e la loro localizzazione nell’organizzazione.
I metodi maggiormente consigliati ed utilizzati per svolgere questi incontri sono:
- Focus Group, tale metodo prevede la partecipazione dell?RSPP e l?RLS (quando presente) e altre figure di responsabilità ritenute importanti a seconda della realtà aziendale. Viene normalmente gestito da una o due persone che hanno il compito di condurre la discussione verso gli scopi prefissati. Durante tale incontro, sulla base dell’incrocio tra quanto emerge e una griglia di possibili fattori di rischio, si valuta la presenza o meno di determinati elementi che possono causare stress organizzativo, la loro locazione all’interno delle macro-aree ritenuto particolarmente valido per una serie di motivi. I vantaggi del Focus Group sono la possibilità di effettuare un?analisi approfondita e completa, mentre lo svantaggio è che non mantenendo l?anonimato la persona potrebbe non sentirsi libera di esprimere giudizi personali.
- Interviste semistrutturate oppure un Questionario / Check List che verrà somministrata ad un gruppo di persone scelto in base a quanto emerso durante gli incontri precedenti. L’utilizzo di un questionario / check list ha il vantaggio di risparmiare tempo e di poter raggiungere anche persone che si trovano lontane o fuori sede (si può compilare elettronicamente ed inviare via email), può mantenere l?anonimato e quindi la persona può sentirsi libera di esprimere un giudizio personale, per contro non permette di analizzare la situazione con profondità.
Tutti i metodi sono considerati validi ed attendibili in letteratura e permettono di raggiungere scopi simili in modo efficace.
Nel caso in cui non vengano rilevati rischi psicosociali da stress la valutazione termina con la stesura e la redazione della relazione tecnica da allegare al documento di valutazione dei rischi.
In caso contrario si procede alla fase due.
Fase due: la misurazione della percezione soggettiva rischio
Dopo aver individuato le probabili fonti di rischio, la localizzazione e le categorie di lavoratori più a rischio si può procedere alla definizione delle azioni di miglioramento (salvo effettuare in seguito una verifica circa l’efficacia di tali azioni), oppure si procede alla somministrazione di questionari (HSE/MOHQ) ai lavoratori oppure ad una serie di interviste semi-strutturate ai lavoratori che permetteranno di individuare il livello di rischio, la sua significatività e la sua misura.
La somministrazione dei questionari può essere fatta su supporto cartaceo o informatico e può prevedere un documento introduttivo per il lavoratore fornito dallo studio. Si può fare su tutti i lavoratori o solo su una parte a seconda di quanto emerso nella prima fase, ma deve essere effettuata una percentuale considerata significativa. In ogni caso si consiglia sempre di analizzare i reparti nella loro totalità dove possibile.
Le interviste vengono effettuate su una parte dei lavoratori a seconda di quanto emerso durante la prima fase: hanno la durata di circa cinquanta minuti e prevedono un colloquio in cui vengono chieste informazioni per confermare e verificare il peso di un eventuale rischio.
Hanno il vantaggio di poter portare alla luce eventuali dinamiche nelle relazioni tra colleghi e superiori, tra reparti diversi e i punti di vista del lavoratore.
Se dalla misurazione il livello di rischio viene evidenziato come non significativo, la valutazione termina con la stesura e la redazione della relazione tecnica da allegare al documento di valutazione dei rischi.
In caso contrario si procede alla fase tre.
Fase tre: definizione e progettazione di un intervento ad hoc
Il piano di azione sui rischi si basa sulla definizione, insieme al cliente, delle costrittività organizzative e degli obiettivi di cambiamento che si intendono raggiungere, ovvero ciò che non può essere modificato nella struttura organizzativa in relazione agli obiettivi di cambiamento che l?azienda vuole raggiungere.
Questo processo ci permette di individuare con maggiore precisione le azioni correttive da intraprendere e di modellarle sulle esigenze specifiche del cliente.
Fase quattro: la stesura di un documento di valutazione
Questa fase prevede la stesura e la redazione di una relazione tecnica comprensiva di tutti gli interventi effettuati, dei risultati delle valutazioni effettuate, delle azioni correttive scelte e di un parere professionale da allegare al documento di valutazione dei rischi.
Fase cinque: verifica
In questa fase, a distanza di tempo viene verificata l?efficacia delle azioni intraprese per diminuire le condizioni di stress
Riepilogo delle 5 fasi
© – Andrea Castello – Irene Borgia
Valutazione on line rischio stress lavoro correlato
/in Valutazione Stress lavoro correlato /da Andrea CastelloValutazione on line rischio stress lavoro correlato
Il Nuovo Testo Unico sulla Sicurezza (dlgs 81/2008) impone a tutti i datori di lavoro, anche coloro che hanno solo un dipendente (sia a tempo determinato che indeterminato), di valutare il rischio da stress lavoro correlato.
Per la legge 56/89 qualsiasi valutazione effettuata per individuare/misurare variabili psicosociali va effettuata da Psicologi regolarmente iscritti all’Albo Professionale, questo significa che qualsiasi documento contenente valutazioni di carattere psicologico deve essere firmato da Psicologi iscritti il proprio Albo.
Psicologiadellavoro.org tramite gli psicologi del proprio staff fornisce un servizio di valutazione on line di tale rischio.
I vantaggi sono:
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- richiede poco impegno e tempo per l’azienda
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Articoli Valutazione stress lavoro correlato
/da Andrea CastelloQuesta sezione contiene tutti gli articoli pubblicati sul tema “Valutazione del rischio da stress lavoro correlato”.
Psicologia del lavoro.org
- Glossario della valutazione dei rischi da stress lavoro-correlato
- Dati Stress lavoro correlato
- Stress at Work
- Emerging psychosocial risks
- Violenza e molestie sul luogo di lavoro
- Workplace Violence and Harassment: a European Picture
- Risultati dell’indagine ESENER 2009
- Stress Lavoro-correlato: Il manuale di valutazione dell’INAIL
- Stress e Burnout: riconoscere i sintomi e prevenire il rischio
- I rischi psicosociali sono tra i più diffusi nei luoghi di lavoro
Drssa. Serena Molari
LA VALUTAZIONE DELLO STRESS LAVORO CORRELATO: PROSPETTIVE DI INTERVENTO A PARTIRE DAL DECRETO LEGISLATIVO DEL 9 APRILE 2008, N°81 – © Serena Molari
- Articolo 1 – Valutazione dello stress lavoro correlato: Prospettive di intervento – Introduzione
- Articolo 2 – Valutazione dello stress lavoro correlato: Prospettive di intervento – Scenario – Prima Parte
- Articolo 3 – Valutazione dello stress lavoro correlato: Prospettive di intervento – Scenario – Seconda parte
- Articolo 4 – Lo stress lavoro correlato: Prospettive di intervento – principali teorie
- Articolo 5 – Lo stress lavoro correlato: Prospettive di intervento – Analisi delle fonti
- Articolo 6 – Lo stress lavoro correlato: Prospettive di intervento – Gestione e Valutazione dello stress: Linee guida
- Articolo 7 – Lo stress lavoro correlato: Prospettive di intervento – Gestione e Valutazione dello stress: La Misurazione
- Articolo 8 – Lo stress lavoro correlato: Prospettive di intervento – Gestione e Valutazione dello stress: Strumenti per la misurazione
- Articolo 9 – Lo stress lavoro correlato: Prospettive di intervento – Valutare l’organizzazione – Questionari
- Articolo 10 – Lo stress lavoro correlato: Prospettive di intervento – Questionari percezione soggettiva
- Articolo 11 – Lo stress lavoro correlato: Prospettive di intervento – Questionari per la valutazione dei fattori moderatori
- Articolo 12 – Valutazione dello stress lavoro correlato: Strumenti per la misurazione degli effetti dello stress
- Articolo 13 – Lo stress lavoro correlato: Prospettive di intervento – Modalità alternative di misurazione
- Articolo 14 – Lo stress lavoro correlato: Prospettive di intervento – Strategie ed interventi di prevenzione della salute
- Articolo 15 – Valutazione dello stress lavoro correlato: Prospettive di intervento – Conclusioni
- Articolo 16 – Valutazione dello stress lavoro correlato: Prospettive
- Articolo 17 – Valutazione dello stress lavoro correlato: Conclusioni
Dr.ssa Mariarosaria Izzo
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- I criteri per la creazione di un modello di Valutazione dello Stress lavoro correlato
- I sintomi / segnali / indicatori dello stress lavoro correlato
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