La PNL Programmazione Neurolinguistica applicata al processo educativo infantile: Introduzione

Un criterio di analisi dell’efficacia della Programmazione Neuro Linguistica applicata al processo educativo infantile

INTRODUZIONE

 

Il lavoro è strutturato in due parti: la prima, composta da tre capitoli, presenta un’analisi della PNL, la sua storia, i suoi obiettivi, le sue possibili applicazioni; nella seconda parte, organizzata in tre capitoli, l’attenzione si concentra invece sull’applicazione della PNL al processo educativo infantile.
La PNL viene esaminata, innanzitutto, come strumento per rendere più efficace la comunicazione interpersonale (I paragrafo), e come strumento di studio dell’esperienza soggettiva, partendo dal funzionamento della mente (II paragrafo).
I paragrafi successivi sono dedicati alla descrizione più dettagliata del metodo, attraverso gli studi dei suoi fondatori, che precisano le strategie da applicare per raggiungere con successo e rapidità gli obiettivi prefissati e i risultati desiderati.
Il secondo capitolo tratta le specifiche strategie come il Rapport, l’Ancoraggio, la Time-line, il modello T.O.T.E ed altre, che trovano attuazione nei più svariati settori. Il capitolo successivo offrirà alcuni esempi pratici.
La seconda parte è frutto di ricerche approfondite e di materiale proveniente dagli Stati Uniti, non ancora tradotto in lingua italiana, che riguarda lo studio di alcuni insegnanti ed esperti, che ormai da anni usufruiscono delle tecniche di PNL per migliorare il processo d’apprendimento dei bambini.
Il metodo pedagogico della PNL viene costantemente messo a confronto con i principali metodi, maggiormente conosciuti, come quello steineriano, montessoriano e piagettiano; l’obiettivo di questo raffronto, che riguarda il ruolo dell’educatore, dell’ambiente e del bambino, è quello di dimostrare l’efficacia e l’innovazione della PNL nel campo dell’insegnamento.
Seguono l’esposizione e la spiegazione di tecniche, strategie, attività, progetti e giochi, studiati appositamente per i bambini e per il loro livello di sviluppo e di apprendimento. Ogni strategia ha come fine ultimo la creazione o il rafforzamento di abilità e competenze, che interessanonon solo il campo prettamente scolastico, ma anche quello personale.
L’ultimo capitolo vuole dar voce ad un esempio concreto dell’utilizzo delle tecniche di PNL, analizzando l’esperienza di un’associazione italiana e umbra, For Mother Earth, che da anni nelle scuole porta avanti progetti basati sulla Programmazione Neuro Linguistica accostata alla Globalità dei Linguaggi.
Queste metodologie sono strumentali per l’alfabetizzazione emotiva al fine di formare dei soggetti capaci di riconoscere e gestire le proprie emozioni, che sono alla base di ogni comportamento. Gli ultimi due paragrafi, infine, sono composti da un elenco sostanzioso di progetti e giochi, rivolti a bambini di ogni età, con finalità specifiche per sviluppare o migliorare i talenti e le potenzialità dei soggetti.
L’analisi generale dell’argomento vuole essere, per quanto possibile, priva di soggettività e filtrata da opinioni personali o interpretazione, che, al contrario, sono palesate nelle conclusioni.

 

 

 

 

 

La PNL Programmazione Neurolinguistica applicata al processo educativo infantile: Premessa

Un criterio di analisi dell’efficacia della Programmazione Neurolinguistica (PNL)applicata al processo educativo infantile

 

PREMESSA

Il lavoro al quale mi sto dedicando è conclusivo di un percorso universitario, che mi ha reso più consapevole degli obiettivi che desidero raggiungere, e ha rafforzato in me quelle convinzioni che erano all’inizio delle vaghe percezioni.
La simbolica compagna di viaggio è stata la Comunicazione, oggetto di studio centrale in diverse discipline. A essa voglio dedicare la mia tesi.
La mia attenzione si centrerà su un aspetto specifico, prendendo in esame un modello che propone strategie comunicative, che ha il nome di Programmazione Neuro-Linguistica (PNL). Il motivo del mio interessamento nasce dal fatto che questa nuova neuro-scienza pone al centro del suo studio il comportamento dell’individuo, non limitandosi alla sua descrizione e attenta analisi, ma proponendo reali possibilità di cambiamento e miglioramento.
L’individuo è un animale sociale che intesse continuamente relazioni con ciò che lo circonda. Qualsiasi sua forma di espressione è comunicazione che si carica di numerose valenze. Un atto comunicativo, i cui elementi fondamentali sono la presenza di un emittente, di un ricevente o destinatario, e di un codice che influenza la comprensione del messaggio veicolato, è costituito dal 7% di parole, il 38% di tonalità, il 55% di aspetto fisiologico.
Quindi la parte di maggior rilevanza in una qualsiasi forma di comunicazione è costituita dal linguaggio non verbale o analogico: i movimenti del corpo, la postura, la mimica facciale, la tonalità della voce, l’arrossire del volto. Questi aspetti sono di forte interesse per la PNL, che cerca di individuarne l’efficacia mettendo in luce il legame irriducibile che esiste tra ogni gesto comunicativo e il funzionamento neurologico.
Un buon comunicatore è colui che riesce a far coincidere le intenzioni comunicative con il proprio atteggiamento, che è in grado non solo di esprimersi con efficacia ma anche abile nell’ascolto. Il saper ascoltare è dote indispensabile affinché vi sia congrua comprensione e interazione armoniosa tra le parti interessate.
Per raggiungere questo obiettivo bisogna trasporsi nell’altro, capire le sue parole, le differenze tonali che usa, i gesti che privilegia, prestare attenzione alla postura, alle sue pause, dare valore ai suoi silenzi e non solo al messaggio che elabora ed espone.
Questo modello di studio e interpretazione del comportamento degli individui e della struttura dell’esperienza soggettiva, viene applicato in tutti gli ambiti in cui la comunicazione ha un ruolo cruciale: management e comunicazione, settore vendite, politica, psicoterapia, sport e massime prestazioni, cambiamento personale, gestione del benessere e della salute.
La Programmazione Neuro Linguistica sta prendendo piede, però, anche nei settori della formazione e della pedagogia, raggiungendo le scuole, i centri didattici e di formazione. Quest’ultima e attualissima applicazione ha catturato il mio interesse.
I protagonisti della mia ricerca sono stati, quindi, i bambini, piccoli uomini, custodi e depositari dell’avvenire delle nostre società, oggetti e soggetti di molteplici studi e investigazioni.
Il maggior interesse della PNL è il cambiamento e la ri-programmazione avendo come destinatari un pubblico adulto.
Se le stesse tecniche avessero come fine non il cambiamento ma la formazione e si rivolgessero a dei bambini e al loro universo infantile, cosa avverrebbe?
La risposta a questo interrogativo sarà uno degli intenti della mia tesi, e il suo svolgimento, uno strumento per analizzare l’efficacia della Programmazione Neuro Linguistica e per scoprirne le applicazioni future più interessanti e utili.

 

 

 

Seminario sulle applicazioni terapeutiche della PNL

STAGE CLINICO IN PNL

 

Lo stage, partendo dallo studio della “mappa” del paziente, intende formare competenze specifiche di ideazione, progettazione e gestione di un intervento terapeutico breve. A tale proposito vengono richieste conoscenze ed esperienze specifiche, precisate in seguito.

Una novità è rappresentata dal lavoro su casi concreti, persone invitate e disponibili a sottoporsi a sedute, durante i quali i partecipanti allo stage potranno, confrontandosi, mettere in pratica le tecniche apprese.

Il programma parte riprendendo concetti di Programmazione Neuro Linguistica contenuti nel Practitioner e nel Master, prosegue approfondendo ed ampliando l’utilizzo di alcune tecniche e finendo per presentare e sviluppare nuovi approcci terapeutici di estrema efficacia e rapidità.

Lo stage è rivolto a persone, operatori e professionisti che operano già in ambito clinico (helper) e mira a fornire ulteriori competenze professionali, specialistiche e distintive nel campo clinico in un’ottica di cambiamento rapido.

 

 

 

 

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PNL – Programmazione Neuro Linguistica: Il Modello

La Programmazione Neuro Linguistica (PNL)

Il Modello

Prima di parlare di PNL, sarà opportuno dire che cosa intendiamo per modello.

Un modello è uno schema teorico elaborato per rappresentare gli elementi fondamentali di uno o più fenomeni e per spiegare come tali eventi accadano. Ogni scienza o disciplina, quindi, tenderà a costruire un modello relativo al proprio campo di indagine specifico, continuando a modificarlo e perfezionarlo nel tempo, oppure a sostituirlo qualora non risultasse più funzionale. In tal senso un modello non è ne vero ne falso, in quanto non tende a scoprire la verità delle cose ma come funzionano ed interagiscono fra di loro. In psicologia un modello è da considerarsi lo schema teorico di un fenomeno le cui leggi e regole devono coincidere con quelle desunte dall’esperienza e/o dall’osservazione.

La PNL

Sono molte le definizioni che possiamo trovare sulla PNL, la maggior parte delle quali giuste, anche se, forse, danno una descrizione parziale di tale disciplina. A nostro avviso la PNL é un modello di quella parte di realtà costituita dal comportamento, dal pensiero e dalla comunicazione umana; é lo studio degli schemi percettivi, mentali e comportamentali che influenzano e rendono possibile la nostra esperienza. In altre parole la PNL, studiando i modelli sui quali le persone appoggiano le loro azioni e i loro comportamenti intende conoscerne il funzionamento e fornire quindi strumenti per intervenire su tali processi. L’obiettivo principale è quello di selezionare i modelli più funzionali con lo scopo di sostituirli a quelli non funzionali. In tale senso non propone soltanto un struttura teorica , bensì offre strumenti per acquisire risorse individuali, osservabili, verificabili e riproducibili nella pratica.

La PNL é il risultato dello studio di un matematico, Richard Bandler, e di un linguistica, John Grinder. Il loro lavoro é frutto di anni di ricerche orientate a scoprire attraverso un’attenta analisi, quale fosse quel quid che permetteva a psicoterapeutici di orientamento teorico diverso (ad esempio Fritz Perls, Milton Erickson, Virginia Satir) di avere una costanza di risultati positivi talmente rilevante.

Presupposti

    1. Qualsiasi cosa accada in una parte del sistema cibernetico qual é l’essere umano, questa influenzerà necessariamente tutte le altre parti del sistema
    1. Ogni comportamento é comunicazione
    1. Ogni comportamento (verbale, paraverbale, non verbale) implica una trasformazione dei processi neurali interni e pertanto fornisce informazioni su questi processi
    1. Ogni comportamento ha contenuto o contiene un’intenzione positiva per il soggetto, poiché fornisce la migliore risposta possibile nel contesto in cui si é manifestato o si manifesta
    1. La mappa non é il territorio(la mappa della città non é la città)
    1. La PNL é lo studio della struttura dell’esperienza soggettiva
    1. Le rappresentazioni sensoriali sono le basi del linguaggio dell’esperienza soggettiva
    1. L’eccellenza é limitata soltanto dalla nostra percezione di ciò che é possibile. La PNL estende i limiti di ciò che é possibile
    1. Il buon comunicatore é responsabile al 100% dei risultati che ottiene
    1. Le esperienze interne hanno la stessa validità delle esperienze del mondo esterno (entro certi limiti)

 … continua …

 

© La PNL – Andrea Castello – Irene Borgia