PNL e I Progetti di For Mother Earth
I Progetti proposti per la Scuola dell’Infanzia e la Scuola Primaria sono suddivisi in due gruppi:
1) ALFABETIZZAZIONE EMOTIVA
Il gruppo è articolato in 4 Sezioni: “giocare con le emozioni”, “le emozioni attraverso le parole d’autore”,“educazione sessuale e intelligenza emotiva”, “educazione ambientale e intelligenza emotiva”.
2) SVILUPPO DELL’ INTELLIGENZA EMOTIVA
Il secondo gruppo è articolato in 2 Sezioni: “giocare con le emozioni” e “le emozioni attraverso le parole d’autore”.
I progetti destinati agli alunni, pur nella diversità di programmi e contenuti, hanno come obiettivo finale di un percorso pluriennale lo sviluppo:
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- della personalità, attraverso la presa di coscienza di sé, dei propri bisogni e dei mezzi espressivi;
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- dell’intelligenza emotiva, come consapevolezza delle proprie emozioni, capacità di riconoscimento in se stessi e negli altri delle emozioni di base e delle loro sfumature, che consente di dare alle emozioni il nome appropriato. Considerata ancora come comprensione delle situazioni o delle reazioni che producono i diversi stati emotivi ed uso delle abilità acquisite per costruire rapporti empatici;
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- della capacità creativa, attraverso il coinvolgimento in attività che prevedono l’uso di tutti i linguaggi e di più linguaggi contestualmente, la ricerca e la sperimentazione personale;
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- dell’intelligenza corporea, cinestetica, attraverso il coinvolgimento in attività che prevedono l’uso di tutto il corpo o di parti di esso;
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- dell’intelligenza interpersonale attraverso giochi che stimolano la comprensione degli altri e la collaborazione;
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- dell’autostima e della fiducia in se stessi;
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- delle competenze individuali nell’uso dei diversi linguaggi – corporeo, grafico/cromatico, sonoro/musicale, plastico, verbale.
In altre parole, lo sviluppo di quelle risorse umane fondamentali perché ogni bambino possa crescere in modo sano ed equilibrato e possa esprimere il meglio di sé, ponendo le premesse di un essere umano radicato nella realtà, collegato con la sua dimensione interiore, socialmente inserito e realizzato, consapevole e responsabile della propria vita. I singoli progetti possono essere considerati, sia come moduli in sé conclusi, sia come parte di un intervento pluriennale.
In entrambe i casi ogni progetto:
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- ha obiettivi specifici e prodotti finali diversi;
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- viene personalizzato, in modo da integrarsi, lì dove è possibile e per quanto è possibile, con il programma didattico annuale e in modo da adeguarsi ai bisogni della classe: le proposte indicano le tematiche di massima. Sono parimenti solo indicativi i prodotti finali, che potranno subire modificazioni, se ritenute necessarie, per la realizzazione del progetto personalizzato.
- sviluppa la capacità creativa degli insegnanti e degli educatori, attivandone spesso risorse nascoste o poco utilizzate, valorizzandone le competenze specifiche, nel pieno rispetto delle diversità e della libertà didattica;
- può essere adattato a specifiche esigenze didattiche.
Qualora richiesto, i nuovi percorsi didattici possono essere costruiti secondo le necessità didattiche, di programmazione o di altra natura.
Seguono nel testo diversi esempi di progetti realizzati da Carmela Lo Presti e Barbara Quadernucci, in collaborazione con gli insegnanti di ruolo.
A) Progetto: Io sono… l’Albero
Le finalità di questo progetto sono quelle generali indicate precedentemente e nello specifico dell‘alfabetizzazione emotiva come: il riconoscimento/decoding delle emozioni di base; la produzione/encoding delle espressioni facciali e della postura delle emozioni di base; la contestualizzazione delle emozioni di base; l’acquisizione di competenze nell’uso di tutti i linguaggi.Inoltre, lo sviluppo della capacità di passare da un linguaggio ad un altro; lo sviluppo della capacità di usare il corpo, la parola e l’immagine per comunicare le proprie emozioni.
Il percorso didattico – interdisciplinare – procede attraverso un parallelo continuo tra il “seme” umano e quello dell’Albero. L’Educazione ambientale si intreccia, così, inizialmente, con l’Educazione sessuale su base affettiva ed emotiva, per proseguire poi con il rapporto albero-essere umano, mondo naturale-ambiente umano e sociale.
Partendo sempre dall’informazione scientifica, strutturata in modo differente a seconda delle diverse fasce di età, si procede attraverso giochi simbolici di gruppo, in coppia ed individuali, che coinvolgono il corpo e ne sviluppano il linguaggio, alternandosi ad attività grafico-cromatiche, plastico-manipolative, sonoro-musicali, verbali – sia individuali che di gruppo – per l’acquisizione di competenze in tutti i linguaggi e un approccio multidisciplinare. Le tappe di questo percorso molto entusiasmante sono:
a) Nella “pancia” della mamma come il seme nella Terra;
b) Dalla “pancia” della mamma verso la luce;
c) Il seme nella Terra come il bimbo nella “pancia” della mamma;
d) Io sono….. l’Albero;
e) L’Albero visto con gli occhi di dentro;
f) Vedo con le orecchie;
g) Il simbolo dell’Albero nel viso e nel corpo;
h) I colori della Natura sono sfumati;
i) La bellezza della diversità di forme e colori;
l) Le maschere degli alberi;
m) Lo sai che gli alberi parlano?
n) Un Albero come amico.
B) Progetto: La bellissima Storia della mia nascita e delle mie emozioni
Le finalità di questo progetto sono: l’acquisizione della consapevolezza della bellezza, della sacralità e della positività del corpo; l’educazione ad un rapporto sano e positivo con il proprio corpo; l’educazione alla naturalezza della sessualità; il riconoscimento/decoding delle emozioni di base; la produzione/encoding delle espressioni facciali e della postura delle emozioni di base; la contestualizzazione delle emozioni di base; l’acquisizione di competenze nell’uso di tutti i linguaggi; lo sviluppo della capacità di passare da un linguaggio ad un altro; lo sviluppo della capacità di usare il corpo, la parola e l’immagine per comunicare le proprie emozioni.
La storia della nostra nascita è la storia delle nostre prime sensazioni/emozioni. Per imparare a comunicare agli altri le nostre sensazioni e le nostre emozioni è importante ricordare e capire quando e come abbiamo cominciato a sperimentare emozioni e sensazioni e quindi come siamo arrivati qui, come siamo nati. L’educazione sessuale è, infatti, innanzitutto educazione alla conoscenza di sé (Chi sono? Come sono fatto? Cosa provo, sento?), alla conoscenza delle proprie radici (Da dove vengo? Come sono arrivato qua?).
Questa consapevolezza facilita un incontro positivo, sereno e costruttivo con l’altro (in senso lato e ampio: con tutto ciò che io non sono; e in senso più ristretto: con l’altro, di sesso diverso dal mio) che è sempre un incontro emotivo/affettivo.
Partendo dall’informazione scientifica, strutturata in modo differente a seconda delle diverse fasce d’età, vengono proposti giochi simbolici corporei, che raccontano in modo divertente, coinvolgente e stimolante il percorso umano fino alla nascita, la comunicazione corporea mammabambino, il vissuto emozionale del feto, alternati ad attività graficocromatiche, sonoro-musicali, plastico-manipolative, verbali, sia di gruppo che individuali.
Dalle “nascite” – i giochi di nascita sono più di uno – si procede poi all’incontro con gli altri e a quello che ci suscitano; all’ esplorazione di spazi grandi e piccoli ed ai nostri vissuti negli uni e negli altri; all’attenzione e al riconoscimento delle emozioni, in noi stessi e negli altri, che accompagnano costantemente la nostra vita; all’espressione delle emozioni, che continuamente proviamo proprio perché viviamo, attraverso tutti i linguaggi, verbali e non.
Tutto il percorso si avvale di giochi psicomotori che vedono impegnati i bambini individualmente e/o in gruppo.
C) Progetto: Il Corpo come strumento di comunicazione, conoscenza, socializzazione
Quando abbiamo imparato a comunicare con il corpo? Che cosa comunichiamo continuamente?
Per avere risposta a queste domande, attraverso giochi simbolici molto divertenti e coinvolgenti, il bambino ritorna alla sua prima esperienza di comunicazione corporea: quella nella pancia della sua mamma, e da lì arriva, sempre attraverso un percorso ludico, fino alla sua nascita, grazie alla quale adesso è in grado di manifestare il suo ricco mondo emozionale e di interagire con la realtà che lo circonda.
D) Progetto: Un Mondo di Emozioni
I pre-requisiti necessari per questo progetto sono l’aver partecipato ad uno dei percorsi di alfabetizzazione: “Il Gioco delle Emozioni” o “Il Corpo come strumento di comunicazione, conoscenza, socializzazione”.
Gli obiettivi che si pone sono simili a quelli dei progetti precedenti, ma si richiede una maturità nell’allenamento emotivo che viene rafforzato attraverso questo percorso.
Alla base ci sono le emozioni, che devono essere catalogate sotto forma di gioco, come ad esempio:
– Se le Emozioni avessero una casa….
– Le Famiglie delle emozioni.
– Vita in ….“famiglia” : come vivono le Emozioni.
– Colori, suoni, forme, gesti, comportamenti, parole delle emozioni.
– I giochi delle emozioni.
– Il Libro-Casa delle emozioni
E) Progetto: I Giochi delle Emozioni 2 – Riconoscere ed Esprimere le Emozioni per Raccontare
Anche in questo progetto le finalità e i prerequisiti sono gli stessi del progetto precedente. Si cerca di proporre l’abc delle Emozioni attraverso un percorso tutto da giocare per inventare storie da raccontare con il corpo, i colori, i suoni, individualmente e in gruppo.
F) Progetto: Se l’Emozione fosse…
Il Percorso segue questa struttura:
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- partendo dalle “Carte dell’Emozioni” di base, si avvia un “Circle Time” sulle esperienze fatte dai bambini collegate all’ emozione che di volta in volta viene “pescata”;
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- si gioca poi, individualmente e in gruppo, il gioco “Se l’emozione fosse…”, prendendo in considerazione ogni volta un’emozione e traducendola nel linguaggio non verbale, che verrà richiesto dall’educatore;
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- al linguaggio corporeo vengono collegati numerosi giochi psicomotori, individuali e di squadra, che completano il percorso, per sviluppare le competenze nell’uso dei linguaggi non verbali.
G) Progetto: Il Diario delle mie Emozioni
Il percorso (analoghe finalità ai precedenti) aiuta i bambini a focalizzare l’attenzione sulle esperienze quotidiane, piccole o grandi che siano, e sulle emozioni che vengono generate. Partendo da quanto già appreso sulle emozioni di base, si svilupperà la conoscenza di sé attraverso la tenuta di un diario emotivo che consentirà di:
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- familiarizzare con le emozioni nelle loro diverse sfumature;
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- osservare quali emozioni proviamo più frequentemente;
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- prendere coscienza delle situazioni in cui, e/o in presenza di chi, proviamo determinante emozioni;
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- affinare la capacità di contestualizzazione delle proprie emozioni;
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- prendere coscienza delle reazioni degli altri alle nostre emozioni;
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- utilizzare metafore e similitudini desunte dalla propria esperienza diretta e indiretta per raccontare e rappresentare le proprie emozioni.
H) Progetto: Dalle parole d’Autore o dalla Fiaba allo Spettacolo Sperimentale
I risultati che si vogliono raggiungere attraverso questa attività sono: sviluppare e affinare delle competenze in campo emotivo; sviluppare la capacità di immedesimarsi in una situazione/emozione, di entrare nei panni di un altro; scoprire il rapporto Pensiero-Emozione-Comportamento; fare acquisire la consapevolezza dell’universalità delle emozioni; sviluppare le competenze linguistiche in relazione alle emozioni; fare acquisire le competenze per tradurre le parole/emozioni d’Autore in Spettacolo, attraverso i linguaggi non verbali; attivare la motivazione e far nascere l’amore e il gusto per la lettura e per l’apprendimento interdisciplinare e multidisciplinare; sviluppare la disponibilità a “farsi vedere” attraverso il “Gioco dell’Attore”; promuovere il senso del gruppo e la collaborazione di gruppo; fare acquisire le competenze specifiche per la costruzione di un libro.
Il percorso si rivolge a bambini che hanno già imparato a riconoscere e ad esprimere attraverso il viso e il corpo, in modo consapevole, le emozioni di base e alcuni componenti delle rispettive famiglie. Il percorso didattico è così strutturato:
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- ascolto della lettura recitata, del brano o sezione del libro d’autore o dell’ intera fiaba scelta, possibilmente in un luogo diverso dall’aula, magari la palestra, dove i bambini possano stare anche comodamente sdraiati per terra, senza scarpe, in relax, in modo da poter godere della lettura fine a se stessa, ad occhi chiusi prima, ad occhi aperti poi;
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- socializzazione e verifica in gruppo della divisione in macrosequenze e dell’ individuazione e connotazione dei luoghi e dei personaggi;
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- in gruppo si attua la divisione del testo in sequenze-emozioni, la ricerca nel testo delle parole o frasi chiave riguardanti il mondo emozionale dei personaggi;
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- lingua ed emozioni: i sinonimi delle emozioni evidenziate;
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- abbinamento emozione-colore;
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- formazione dei gruppi attraverso la comunicazione inconscia, in perfetto silenzio: gruppo colonna sonora ed effetti sonori, gruppo scenografia, gruppo strutture plastiche ;
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- trasformazione delle parole-emozioni in emozioni/suono, emozioni/colore, emozioni/plastico, con l’uso di ogni tipo di materiale, sia strutturato che di recupero;
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- costruzione di diapositive con frammenti di gelatine colorate: emozione/luce-colore;
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- le emozioni dei personaggi diventano “spettacolo sperimentale”, senza parole e senza prove;
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- costruzione di un grande libro individuale, in cui ogni bambino ricostruisce il percorso realizzato nei gruppi, per esprimere in assoluta libertà di invenzione e di tecniche, il percorso emozionale del protagonista – con cui si è identificato – in modo autobiografico.
I) Progetto: Le paure dei bambini
Il percorso si rivolge a bambini che hanno già imparato a riconoscere e ad esprimere attraverso il viso e il corpo, in modo consapevole, le emozioni di base e alcuni componenti delle rispettive famiglie.
La paura di cose reali e definite, così come quella indefinita e vaga è, tra le emozioni negative, quella che maggiormente impedisce al bambino di avere curiosità, di sperimentarsi in attività nuove, di mettersi in gioco, di rischiare, di sbagliare o, con una sola parola, di crescere con serenità e in modo equilibrato in ogni ambito della sua vita. Il Percorso procede attraverso:
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- l’ascolto attento e rispettoso di quanto i bambini definiscono paura, mai svalorizzata o banalizzata o peggio ancora ridicolizzata, e delle risorse/qualità ritenute necessarie per superare la paura, utilizzando la tecnica del “Circle Time”;
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- l’informazione sulle emozioni in generale (cosa sono – come possono manifestarsi – sono provate da ogni essere umano indipendentemente dal sesso e dall’età …) e in particolare sulla paura (la paura è un’emozione naturale, che può rendere attenti e prudenti…. – quando è eccessiva o fuori di luogo può impedire di conoscere il mondo e di arricchirsi di esperienze utili e importanti… – i tipi di paura che si possono provare, attraverso quanto i bambini hanno raccontato – ecc.) tutte le volte che la situazione lo consente, in modo naturale;
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- il racconto individuale di storie autobiografiche incentrate sulle proprie paure e il loro superamento, attraverso l’utilizzo di tutti i linguaggi;
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- esercizi e giochi per superare le paure;
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- giochi e prove per superare la paura del buio;
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- la comunicazione e l’espressione della paura e delle emozioni che l’accompagnano, attraverso l’utilizzo di tutti i linguaggi;
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- il gioco della metamorfosi della paura.
L) Progetto: Se mi arrabbio…
Quest’ attività vuole sviluppare le competenze linguistiche in relazione alla rabbia, nelle sue sfumature e gradi, acquisendo consapevolezza:
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- sulla propria e sull’ altrui rabbia;
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- sulle risorse necessarie per superare la rabbia;
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- sulle alternative esistenti al comportamento socialmente inaccettabile connesso all’espressione della rabbia;
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- che la rabbia e ogni altro tipo di emozione che crea disagio sono vissute anche dagli adulti e il provarle non comporta alcun giudizio negativo, in quanto nessuna emozione è giudicabile;
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- che le emozioni e i comportamenti che da esse derivano sono due cose distinte e separate;
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- che i comportamenti socialmente inaccettabili possono essere modificati e sostituiti con comportamenti efficaci ed accettati.
La rabbia è un’emozione che lascia, assai spesso, grandi sensi di colpa e comporta una diminuzione del senso di autostima, in quanto è condannata in maniera vistosa e spesso violenta – in tanti modi – dagli adulti, che non distinguono il più delle volte l’emozione dal comportamento, giudicando il bambino stesso.