Azioni Vessatorie: Demansionamento

Azioni Vessatorie: Demansionamento

Il demansionamento risulta essere una delle azioni vessatorie con frequenza più ampia, pari a 59; infatti, è una delle armi principali, se non la principale, con cui viene decretata la fine del rapporto lavorativo.

Far svolgere compiti denigranti lo stato professionale è un modo per ridicolizzare la persona che in primis ne subisce le ripercussioni a livello di autostima.

In secondo luogo, risulta oltremodo frustrante e umiliante mostrare ai colleghi che la dirigenza non appone la stessa fiducia a tutti, svalutando, attraverso l’assegnazione di incarichi a volte addirittura futili, la professionalità e la dignità del lavoratore.

“Un’altra delle mansioni che mi furono affidate e che mi creò seri problemi fu l’essere costretta a portare il caffè all’amministratore delegato (già al momento in cui mi comunicarono il trasferimento, pensando che avrebbero potuto chiedermi anche questo, fui presa dall’angoscia e i miei presentimenti furono infatti fondati). Poiché a rispondere al centralino ero io, questo tipo di richieste veniva rivolto sempre a me: il dover passare col vassoio in mano tutti i giorni davanti all’Ufficio legale dove fino al giorno prima lavoravo era per me fonte non solo di umiliazione ma di vero e proprio malessere .Mi è capitato più volte anche di dover portare il caffè al mio ex capo, nonostante il trattamento che mi aveva riservato, penso sia comprensibile che fosse un compito che mi creava notevoli difficoltà. Inoltre, il farmi vedere dai colleghi di tutta l’azienda mentre svolgevo queste mansioni mi faceva stare male, per me era una situazione di stress ingestibile.”

P6 [147:157]

“Da li inizia una riduzione dei lavori consegnati a me e soprattutto il mio superiore mi assegna lavori sempre più banali.”

P 5 [107:108]

 

“Il lavoro che (non) fa per te”. Il disagio nelle relazioni lavorative: un’indagine psicosociale sul territorio di Venezia –  © Maurizio Casanova