Articolo 11 – Lo stress lavoro correlato: Prospettive di intervento – Questionari per la valutazione dei fattori moderatori

Questionari per la valutazione dei fattori moderatori:

 

Magnavita (2008) prende in considerazione quale fattore moderatore la soddisfazione lavorativa, osservando che molti studi hannoconfermato l’esistenza di una stretta relazione tra soddisfazione professionale e stato di salute.

Locke (1976) anticipò quella che poi divenne una influente definizione di “soddisfazione lavorativa” ossia, “uno stato emozionale piacevole e positivo risultante dalla stima del lavoro o delle esperienze lavorative” (Locke, 1976 citato in Brief e Weiss, 2002).

I risultati di un recente studio condotto da Faragher et al., (2005) hanno mostrato che la soddisfazione lavorativa è significativamente correlata, in modo inverso, con la depressione, l’ansia, il burnout e la perdita di autostima.

La soddisfazione lavorativa esplica quindi un effetto moderatore dello stress professionale sulla salute (Faragher, Cass e Cooper, 2005 citati in Magnavita, 2008).

Pertanto potrebbe ritenersi utile, in fase di valutazione, applicare anche strumenti di misurazione della soddisfazione lavorativa.

Vengono proposti a questo scopo sostanzialmente due strumenti: il JSS e l’Indice di Soddisfazione di Stamps.

    1. Il JSS, elaborato da Warr e coll. (1979), è costituito da una scala composta da 15 domande, più una complessiva che tiene conto di tutti i fattori trattati nelle precedenti. A ciascuna domanda si risponde tramite una scala Likert in 7 punti, da “estremamente insoddisfatto” (=1) ad “estremamente soddisfatto” (=7). La soddisfazione viene misurata da un’unica scala,  costituita dalla somma dei punteggi delle domande. Mediante analisi fattoriale è stato dimostrato che la scala è sufficientemente omogenea, anche se è possibile riconoscere due subscale corrispondenti, rispettivamente, alla soddisfazione professionale intrinseca, data dalla somma delle domande pari, ed una estrinseca, corrispondente alla somma delle domande dispari. La domanda finale, riassuntiva, è stata in alcuni casi impiegata anche da sola, come espressione della globale soddisfazione tratta dal lavoro.

Questa domanda consente di dividere i lavoratori in due gruppi:

– quelli soddisfatti del lavoro (risposte da “moderatamente soddisfatto” a “estremamente soddisfatto”)
– quelli insoddisfatti (risposte da “estremamente insoddisfatto” a “moderatamente insoddisfatto”).

In questo caso i soggetti che rispondono “sono incerto” sono esclusi dai successivi conteggi.

La versione italiana della Job Satisfaction Scale (JSS) conferma la struttura unitaria della versione originale inglese e la possibilità di suddividere i punteggi in diverse subscale.

Il questionario è stato ridotto per le ricerche condotte su lavoratori autonomi. Questa versione abbreviata in 10 domande, ha escluso i quesiti riguardanti la soddisfazione nei rapporti con i superiori o il management.

L’altro questionario proposto, che è stato recentemente tradotto da Cortese (2007) ed applicato nello studio del personale infermieristico è:

    1. L’Indice di Soddisfazione di Stamps (1997). E’ costituito da una sola scala composta da 44 domande nel cui ambito è possibile riconoscere diverse subscale.

L’autore conclude sostenendo che quest’ultimo strumento rispetto al JSS è dotato di maggiore specificità, anche se risulta certamente più indaginoso.

LA VALUTAZIONE DELLO STRESS LAVORO CORRELATO: PROSPETTIVE DI INTERVENTO A PARTIRE DAL DECRETO LEGISLATIVO DEL 9 APRILE 2008, N°81 – © Serena Molari