Analisi Cliomakeup fan page
Analisi Cliomakeup fan page
Perchè la scelta di una Fan Page?
Attraverso una pagina è possibile entrare in contatto con i propri fan inviandogli degli aggiornamenti che vengono visualizzati nella home a destra sotto le notifiche quindi separatamente da tutto il resto, inoltre è possibile targetizzare le notifiche decidendo a quali fan inviarle in base a parametri quali il sesso e l’età. Inoltre si può anche decidere di non ricevere più gli aggiornamenti pur rimanendo fan di quella pagina, in quanto infastidire gli utenti comunque è sempre un fallimento per la comunicazione all’interno di un ambiente sociale sul web.
Facebook offre agli amministratori delle pagine uno strumento molto importante che con un gruppo non si può utilizzare: Facebook Insight, che come è stato detto nel capitolo precedente, consente di accedere ai dati sull’attività relativa alla pagina (dati demografici sui fan, popolarità e andamento delle inserzioni).
Ecco le principali motivazioni che spingono un personal brander ad aprire una fan page su Facebook: utile per l’apertura di una relazione a lungo termine con i fan e con gli appassionati del brand, in quanto aumenta il valore percepito e la credibilità della persona e del brand che rappresenta.
Gli items scelti per analizzare la fan page di ClioMakeUp sono le seguenti:
- foto profilo : immagine visibile appena si apre il profilo della persona interessata, di piccole dimensioni, posizionata in alto a sinistra;
- foto copertina : immagine visibile appena si apre il profilo della persona interessata, di grandi dimensioni, è posizionata in alto ed occupa tutta la pagina in lunghezza;
- caricamenti foto dal cellulare : foto inserite della sfera professionale e privata;
- curriculum professionale nella voce informazioni;
- post durante il lavoro ;
- post per promuovere il blog ;
- applicazioni : applicazioni web, ospitate su uno spazio di responsabiltà di Facebook, la cui interazione non è fine a sé stessa ma si fonde a quella che è l’interazione propria con Facebook;
- video caricati ;
- privacy : essere iscritti a questo social network non comporta per forza il far vedere a tutti quello che si scrive o le foto che si caricano, Facebook dà la possibiltà ai suoi utenti di delimitare la cerchia delle persone che possono accedere alle nostre attività e alle nostre informazioni: noi cercheremo di valutare qual’è il grado di privacy-Facebook che adotta la categoria professionale da noi scelta.
Risultati analisi:
- foto profilo : professionale. Tutte le foto profilo raffigurano Clio, solo il volto, con i tutorial finiti che propone settimanalmente nel suo blog http://blog.cliomakeup.com/. Alcune foto raffigurano solo gli occhi truccati in primo piano aperti e chiusi;
- foto copertina : professionale. La maggior parte delle foto raffigurano Clio a mezzo busto con in mano i prodotti che utilizza nei suoi tutorial. Talvolta foto che comprendono le modelle che trucca durante le sfilate;
- caricamenti foto dal cellulare : si. Sono presenti foto taggate durante i lavori alle sfilate, dei prodotti che utilizza nei tutorial o novità in campo cosmetico, ma anche foto private e del contesto familiare, ad esempio quella con i gatti a casa o con la madre;
- curriculum professionale nella voce informazioni : no. Vi sono le informazioni di base, gli interessi (make up) dal quale si evince la sua professione e il collegamento al suo blog;
- post per promuovere il blog : si. La maggior parte dei post sono inseriti per promuovere gli articoli che vengono pubblicati nel blog. Articoli che spaziano dal make up, alla cura dei capelli e della pelle;
- applicazioni : si. Il blog e Instagram. Su quest’ultima vi sono foto esclusivamente scattate durante la quotidianità;
- video : si. Il soggetto è Clio che si trucca o che presenta una review dei trucchi;
- privacy : no. La fan page è aperta e consultabile da tutti gli utenti che ricevono le notifiche se hanno messo Mi Piace.
Clio MakeUp è quindi uno degli esempi di comunicazione che viene dal basso e che raggiunge la massa solo grazie al consenso del pubblico, senza dietrologie pubblicitarie e promozionali.
Sceglie la piattaforma di Facebook perchè rappresenta un ambiente di “relazionalità ancorata”[1] in cui le relazioni online si basano anche su quelle offline (dirette o indirette, amici degli amici) e si miscelano con nuovi rapporti, ma a partire da un contesto di non anonimato.
Ma come gli utenti reagiscono a ciò che pubblica?
Non sempre positivamente. Di seguito offro un esempio di partecipazione attiva del pubblico per dimostrare il coinvolgimento (engagement) che la comunicazione di Clio crea.
Analizzo quindi un post pubblicato sulla fan page il 25 Settembre. Viene postato uno screenshot[2] ripreso da uno degli ultimi tutorial di Clio per recensire un prodotto per capelli che fa l’effetto crespo da spiaggia, quindi non il video, solo un’immagine statica ripresa dal video. Nella foto si vede Clio con i capelli bagnati appena lavati e senza trucco affiancata da un’altra che la ritrae truccata e con i capelli pettinati dopo l’applicazione del prodotto. Il set è la camera di Clio, niente di più naturale, autentico e spontaneo. Non c’è patinatura, non c’è la classica atmosfera da pubblicità di makeup artist.
Per una settimana ho letto con attenzione tutti i commenti che sono stati pubblicati al fine di coglierne sentiment e spunti di riflessione. Ad oggi, 10 Ottobre, il post ha 259 commenti, 255 condivisioni e 6883 Mi Piace, numeri da capogiro per qualsiasi azienda voglia utilizzare i social network per farsi promozione.
I risultati di un’azione promozionale sui social network possono essere sia quantitativi che qualitativi.
Dall’analisi di questo post emerge:
- risultati quantitativi : dalla pubblicazione del post il primo commento arriva dopo 1 minuto e dopo 10 minuti ci sono già 20 commenti. Ogni commento riceve in media 6 like. Il post in 15 giorni ha ricevuto 214 commenti, 223 condivisioni e 5661 like. I dati, le cifre e i numeri sono indicativi del fatto che il post è piuttosto vivo anche dopo diversi giorni dalla sua nascita;
- r isultat i qualitativi : gli utenti hanno in parte criticato il giudizio positivo che Clio ha dato sul prodotto, ma Clio non ha commentato/replicato.
Clio attraverso i post esprime ancora una volta autenticità e spontaneità.
Il 90% di chi scrive sente la necessità di sentirsi parte di una comunità di nostalgici. Un sociologo francese, Bernard Cova[3], ci parla di tribalismo. L’individuo postmoderno ha bisogno di sentirsi parte di un gruppo, una tribù che si unisca attorno a degli oggetti di consumo e di confrontarsi con gli altri esponenti della comunità, lasciando così da parte il tipico individualismo della società moderna. I commenti al post di Clio esprimono a pieno questo concetto, perché gli utenti che hanno deciso di scrivere l’hanno fatto per sentirsi uniti agli altri, non solo dalla passione per il makeup, ma anche da ricordi ed esperienze passate.
Spesso Clio nei post risponde a qualche commento anche se poco; in questo post non è presente alcuna sua risposta. Posso ipotizzare che sia una sua strategia per mantenere credibilità sulla base di una policy, di regole per i social network definita in precedenza, oppure un suo stile di relazione che ha lo scopo probabilmente di lasciare che i commenti negativi o contrari si superino senza accendere ulteriori discussioni se lei dovesse intervenire/commentare.
Nell’intestazione del post vi è il collegamento con il video su YouTube dove vi sono 176 commenti, 1057 Like e 27 No Like, che riprendono quello che viene scritto su facebook e cioè che il prodotto che ha provato Clio non piace.
Se dobbiamo distinguere la presentazione di Clio sui due social network notiamo delle differenze: YouTube, proprio per la sua modalità di fruizione, richiede un pubblico più attento, un video ha bisogno di qualche minuto per essere visto e quindi i commenti derivano da un’interazione più profonda con ciò che viene pubblicato; Facebook invece ha un pubblico distratto, rapido e anche a volte compulsivo, nel pubblicare, rispondere e interagire. Quest’ultima analisi non è che una conferma del fatto che, chiunque si occupi di social network in maniera professionale, deve ricordare che ogni social ha il suo linguaggio: è impossibile utilizzare con successo lo stesso per tutte le piattaforme. Se analizziamo il personaggio di Clio attraverso i concetti di Goffman[4] si può notare che il retroscena irrompe sulla ribalta nella pagina Facebook e non c’è nemmeno distinzione netta tra vita online e offline. Infatti Clio gira i video-tutorial tra le mura della sua casa: in camera sua quando si trucca o in cucina quando prepara le maschere di bellezza fai-da-te.
Clio si dimostra nella Rete attraverso la regola del contegno, come una web celebrity a cui dare fiducia, competente nella sua professione e passione, lasciando trasparire dai suoi video o immagini affidabilità. Lo dimostra anche con i video in cui appare sicura di sé, con un linguaggio semplice e spontaneo. Il contenuto del rituale (post su Facebook, video su YouTube o articoli sul blog) è arbitrario, ma è cruciale. Allo stesso tempo la natura della deferenza del pubblico, si evince dai numerosi like degli utenti ai suoi post e immagini pubblicate giornalmente sulla fan page.
Clio appare spontanea, la sua faccia sempre coerente è quella della ragazza della porta accanto, non deve assumere comportamenti diversi dietro le quinte, ma mantiene sempre la stessa faccia, forse grazie al contesto “quotidiano” in cui si propone e sviluppa le sue interazioni. Clio inserisce elementi di retroscena sulla ribalta a conferma forse del suo stile comunicativo spontaneo e coerente: la strategia di Personal Branding utilizzata da Clio.
© Il personal Branding – Marika Fantato
[1] Zhao 2006
[2] Screenshot deriva da due termini inglesi, screen che significa schermo e shot che significa scatto fotografico: è l’istantanea dello schermo di un monitor di computer o di televisore o di qualunque altro dispositivo, che immortala quel che si sta visualizzando in un dato momento. Lo screenshot è quindi in definitiva un’immagine, da poter poi utilizzare e modificare come tutte le immagini.
[3] Professore all’Euromed Management di Marsiglia e Visiting Professor all’Università Bocconi di Milano. E’ uno dei più eminenti studiosi del marketing e della sociologia del consumo a livello internazionale. Studioso degli approcci alternativi del marketing, ha sviluppato la teoria del consumo tribale e dei modelli collaborativi tra consumatori e produttori.
[4] Goffman E., The Presentation of Self in Everyday Life. La vita quotidiana come rappresentazione, Garden City: Doubleday, 1959.