Talent retention: 5 strategie efficaci
Talent retention: 5 strategie efficaci
La talent retention è la capacità delle aziende di trattenere i propri talenti all’interno.
E’ già detto, ridetto e stradetto, che le richieste attuali dell’ambiente e dell’economia, tenendo conto anche gli sviluppi tecnologici, richiede di essere duttili, attivi, responsivi, in grado di cambiare e rispondere alle necessità della situazione. Queste capacità dell’azienda, successivamente, sono tenute d’occhio dai nuovi talenti in ingresso e sono fattori importanti sia per il talent management che per la talent retention.
La talent retention, nello specifico, è diventata un tassello fondamentale per molte realtà e molti stati. In Italia, ad esempio, stiamo iniziando a soffrire di una carenza di talenti che sono scappati all’estero nei vari anni. Alcune stime ci dicono che nel futuro avremmo una mancanza di tantissimi laureati.
Già nel 2019 si diceva che all’appello mancavano 160 mila laureati e che le aziende avrebbero avuto forti difficoltà a riempire i posti vacanti. Adesso le cifre sono più che raddoppiate, arrivando ad un tetto di 470 mila laureati o diplomati vacanti.
Questo dato ci fa capire, a livello di risorse, quanto sia importante, e che lo sarà ancora di più nel prossimo futuro, di trattenere le persone e non farle andare via.
La domanda quindi qui diventa: come trattengo le mie persone?
Dobbiamo tenere in considerazione i due fattori cardine che rendono questa una necessità pressante:
- il fatto che ci sono fisicamente meno persone per coprire i ruoli
- il lavoro cambia costantemente e richiede tanto alle persone.
Ci sono, quindi, delle situazioni in cui possiamo fare qualcosa e altre in cui non abbiamo alcun potere. Da qui possiamo costruire 5 suggerimenti che possano aiutare alla talent retention e a trattenere le nostre persone, i nostri talenti, in azienda.
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Aggiustare gli stipendi in base al costo della vista
Sembra un qualcosa di così scontato, eppure l’Italia è l’unico stato dell’Unione Europea dove i salari sono diminuiti negli ultimi 30 anni invece che aumentare e dove non esiste un salario minimo.
Questo rende l’Italia lo stato con gli stipendi più bassi d’Europa.
Tenere uno stipendio basso, non calmierato in base al costo della vita per la persona, comporta inevitabilmente la perdita della figura di riferimento.
2. Implementare lo smartworking
Per aumentare la talent retention è sicuramente importate dare uno sguardo a cosa fanno i nostri competitor. Uno dei fattori che è stato implementato sino ad oggi è lo smartworking.
Lo smartworking si è amato o si è odiato. Può essere utile in alcune realtà, può essere troppo in altre. La formula magica non esiste, per ogni ambiente di lavoro deve essere calcolata la propria percentuale di lavoro da casa e inserita all’interno della schedule lavorativa normale.
Lo smartworking ha permesso di incrementare la flessibilità delle persone sul posto di lavoro, di utilizzare meglio il tempo legato agli incontri lavorativi, anche se, in alcuni casi, ha incrementato le ore che vengono passate a lavorare. Questo perchè viene a mancare la solida distinzione tra casa e lavoro, che si vanno a fondere in un’unica entità.
Per non parlare dei benefici ambientali che lo smartworking ha, indubbiamente, togliendo dal traffico milioni di machine.
Per implementare un lavoro smart corretto è necessario:
- equipaggiare i dipendenti con tutti gli strumenti che li rendano in grado di poterlo svolgere agevolmente
- fare in modo che la persona non si senta sola ma parte del team
- intervallare lo smartworking con delle riunioni cadenzate e continuative
- incrementare ed efficientare la comunicazione aziendale
3) Riconoscere il duro lavoro e premiare i dipendenti
Tutti noi vogliamo una cosa molto importante sul luogo di lavoro: essere visti.
Essere visti include anche essere premiati se facciamo qualcosa di buono, ricevere dei riconoscimenti sul nostro posto di lavoro, sentirci parte dell’azienda. Solo così sarà possibile la talent retention, fancendo sentire le persone indispensabili.
Dovrebbe essere un punto scontato, ma troppo spesso viene dimenticato o lasciato da parte come punto. In Italia 1 dipendente su 2 non si sente apprezzato sul lavoro.
Quali sono dei comportamenti che possiamo mettere in atto che permettono ai talenti di sentirsi apprezzati al fine di fare una buona talent retention?
- Si danno dei feddback che siano positivi quando la figura svolge bene il proprio compito oppure costruttivi quando questo non accade
- Importante ascoltare la nostra risorsa e sentire che cosa ha da dire
- Dare la possibilità ai talenti di intervenire e poter dire la loro riguardo il proprio posto di lavoro
- Creare dei team coesi
- Avere un buon clima e benessere organizzativo
4. Presta attenzione al benessere delle tue risorse umane
Hai svolto la valutazione dello stress da lavoro correlato come sancito dal d.lgs 81/08?
Se non l’hai ancora fatto è il momento di farlo, Oltre alle manovre obbligatorie per legge ci sono tante cose che possono essere fatte per dare valore al proprio capitale umano e farlo sentire parte del tutto.
Non soltanto attraverso meccanismi di individuazione del disagio, come la valutazione dello stress o le valutazioni di clima, ma anche attraverso misure preventive di benessere. Possono essere, infatti, messe in atto tutta una serie di attività utili a migliorare il clima aziendale prima che avvenga qualcosa, come ad esempio:
- formare tutte le risorse all’interno dell’organizzazione. Limitare la formazione a quella obbligatoria per legge non è sufficiente e le tue persone lo sanno
- fare dei team building per dare la possibilità alle persone di creare legami anche esterni al posto di lavoro
- fornire percorsi di empowerment. Ci sono delle caratteristiche che la tua persona non ha e che vorrebbe avere per ricoprire al meglio il suo ruolo? Un percorso di sviluppo delle proprie competenze o di coaching può essere ciò che fa al caso della persona
Queste sono alcune delle cose che possono essere fatte all’interno dell’azienda per la talent retention.
5. Fare attenzione ai rapporti tra le persone
Uno studio molto interessante di Udemy ci dice che il 50%delle persone che ha lasciato il porprio lavoro lo ha fatto per un pessimo manager o capo.
Questo è un dato molto interessante, oltre a tutti gli altri che abbiamo legati all’importanza dei rapporti umani all’interno dell’azienda. Dobbiamo sempre ricordarci che l’azienda è fatta di persone e i loro rapporti sono l’indice di quanto l’azienda stia bene o no.
Creare ambienti dove le persone abbiano dei buoni e floridi rapporti tra di loro, permette non solo di far stare bene le persone, ma anche di aumentare la soddisfazione lavorativa, la creatività, la voglia di venire a lavoro e, di conseguenza, la produttività.
Queste sono alcune delle cose che possono essere messe in atto per la talent retention, ne vedremo altre nel prossimo futuro!
Stay tuned