Le prospettive del Counseling Aziendale
Le prospettive del Counseling Aziendale
Le prospettive del Counseling aziendale saranno rosee se si potrà dimostrare, e misurare, che il miglioramento delle relazioni del benessere individuale impatta positivamente sulle prestazioni aziendali.
Non decollerà per un approccio “buonista” o filantropico, bensì per la consapevolezza dell’azienda che si tratta di un investimento sulle persone, il cui benessere, non scindibile tra vita privata e vita professionale, influisce sulle performance.
Occorre gran serietà: di fronte ad un problema temporaneo come ad esempio il cambiamento di un capo o di ruolo, non necessariamente il lavoratore si deve impegnare in percorso di ristrutturazione di sé, costoso anche sotto il versante economico.
Aldilà di possibili, e già osservabili conflitti con altre famiglie professionali, in primis psicologi e psicoterapeuti, il counseling aziendale potrà espandersi se si creerà un’adeguata cornice culturale e se i counselor si contraddistingueranno per una solida preparazione teorica ed una limpida qualità personale.
Gli interventi di counseling aziendale dovranno essere coerenti con il clima e lo stile complessivo dell’azienda e non rappresentare una scorciatoia:chi lavora in azienda deve sempre chiedersi come fare coincidere il più possibile gli obiettivi aziendali e le aspettative delle persone che vi lavorano.
Non è solamente una cosa buona: se accettiamo il paradigma dell’economia della conoscenza dobbiamo esserne conseguenti; l’energia, la creatività e la passione delle persone si avranno solo se il clima aziendale è mediamente positivo e le aspirazioni personali di appartenenza, affermazione e crescita potranno in qualche misura essere soddisfatte.
© “Il Counseling ed il bilancio di competenze in azienda. Ipotesi di una sinergia professionale orientata alla persona e al business” – Dott.ssa Camilla Girelli