Strumenti per misurare la qualità di vita WHO-5
Strumenti per misurare la qualità di vita: Who-Five Well-Being Index (WHO-5)
Il WHO-5 è una misura unidimensionale del benessere psicologico; deriva da una scala più ampia sviluppata per un progetto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sulla qualità della vita in pazienti sofferenti di diabete (WHO, 1990).
La prima versione del Well-Being Index è formata da 28 item, ma in seguito ad analisi psicometriche è stato ridotto a 22 item (Brandley, 1994).
Nello studio sul diabete è stato dimostrato essere uno strumento affidabile per misurare il benessere psicologico relativo alla salute e questo anche in popolazioni aventi altri disturbi cronici (WHO, 1995).
Nel corso di successive analisi, i 22 item sono stati ridotti a 10 a causa dell’omogeneità che avevano dimostrato tra i vari paesi europei coinvolti nello studio (Bech, 1996).
Poiché il benessere positivo deve includere quindi solo item formulati positivamente, i 10 item sono stati ulteriormente ridotti a 5 voci che fanno riferimento all’umore positivo (buon umore, rilassamento), alla vitalità (sentirsi attivi, svegli e riposati) e agli interessi generali (essere interessati a nuove cose) (Beck, 1998, 2001).
Il soggetto deve rispondere a ciascun item scegliendo fra sei opzioni, lungo una scala Likert che va da 0 (“mai”) a 5 (“sempre”). Alcuni esempi di item sono: “Mi sono sentito sveglio e di buon’umore”, “Mi sono sentito calmo e rilassato” o “ La mia vita di tutti i giorni è piena di cose che mi interessano”.
Il punteggio grezzo è ottenuto sommando le cifre nelle varie caselle e può variare da 0 a 25; in questo modo ad un più alto punteggio corrisponde una migliore valutazione del proprio benessere.
Se il soggetto ha totalizzato un punteggio inferiore a 13 o ha risposto con 0 ad uno dei cinque item, è raccomandabile somministrare un test specifico per la depressione.
Al fine di monitorare eventuali modifiche nella valutazione del benessere nel paziente, si utilizza la percentuale che si ottiene moltiplicando il punteggio per 4; una differenza del 10% indica un cambiamento significativo.
La validità interna è stata valutata utilizzando l’analisi non parametrica di Mokken e mostrando il coefficiente di omogeneità di Loevinger di .50.
Il WHO-5 è stato validato nella popolazione anziana che spesso presenta sintomi depressivi (Baldwin, Chiu & Katona, 2002), mostrando di avere una buona omogeneità e consistenza interna, equivalente alla versione più lunga della scala e dimostrando di essere uno strumento valido per il rilevamento della depressione (Monsignore, Barkow, Jessen & Heun, 2001).
In uno studio sui programmi di training per i medici di base, allo scopo di saper riconoscere la depressione, Bakke (2004) ha trovato il WHO-5 una misura valida, da utilizzare anche per monitorare i risultati delle terapie antidepressive.
Il WHO-5 è stato comparato con il Sickness Impact Profile (SIP) di Folker e Jensen (2001), trovando lo strumento molto più facile da completare e più valido per pazienti con disturbi dell’umore o schizofrenici.
In un altro studio il WHO-5 è stato validato in pazienti adolescenti, col diabete di tipo 1; l’analisi fattoriale conferma la struttura unidimensionale del test, l’alpha di Cronbach risulta essere di 0.82.
La validità concorrente è stata valutata e dimostrata calcolando i coefficienti di correlazione di Spearman e Pearson, tra i vari questionari utilizzati .IL WHO-5 si delinea quindi come uno strumento valido nel riconoscere problemi emotivi in giovani che soffrono di diabete (Wit, Pouwer, Gemke, Delemarre-van De Wall & Snoek, 2007).
© Stile repressore e benessere – Margherita Monti